Quei crediti scolastici
che preparano il 100 e lode

 Tuttoscuola, 30.7.2014

Fa discutere, ancora una volta, il concentrato di 100 e lode all’esame di maturitā in alcuni territori meridionali, dove, invece, i recenti risultati delle rilevazioni Invalsi hanno registrato una certa depressione di rendimento. Contraddizione? Casualitā?

Mancanza di criteri standard di valutazione? Forse molti pensano che i risultati straordinari (o abnormi) di questo esame di maturitā 2014 con un concentrato di 100 e lode in Puglia e, come al solito, in Calabria, siano dovuti alla ‘manica larga’ delle commissioni d’esame.

In parte č vero, ma in una certa misura, quei voti vengono da lontano, costruiti nell’ultimo triennio dai consigli di classe delle scuole frequentate dagli studenti ‘eccellenti’.

La votazione massima di 100 su 100, condizione per ottenere anche la lode, č infatti, il risultato non solo delle prove d’esame, scritte e orali, ma anche dei crediti scolastici cumulati dal terzo al quinto anno del percorso verso la maturitā.

Le tre prove scritte valgono ciascuna al massimo 15 punti, per un totale di 45 punti su 100. La prova orale vale al massimo 30 punti. Scritti e orale al massimo portano, dunque, a 75 punti.

Per arrivare a 100 mancano altri 25 punti, che, a parte l’eventuale bonus di 5 punti a disposizione della commissione, sono il risultato dei crediti scolastici accumulati negli ultimi tre anni.

Il credito scolastico č frutto della media dei voti dello scrutinio finale: 7/8 punti per una media tra il 9 e il 10 sia in terza sia in quarta, 8/9 punti per una media tra il 9 e il 10 nell’ultimo anno: 25 punti al massimo in tutto, un punteggio con il quale molti studenti si presentano all’esame, ipotecando il 100 finale e, ciliegina sulla torta, anche la lode.

Č un giusto premio al merito, ma, quando vi č un concentrato di 25 punti di credito scolastico in alcuni territori o in alcune scuole, č legittimo chiedersi se i consigli di classe si siano mantenuti nell’ambito di una corretta e oggettiva valutazione o abbiano voluto compiacere famiglie e immagine della loro scuola.