Coni invoca la gestione dello sport Tuttoscuola, 1.7.2014 "Occorre che lo sport ritorni nelle scuole primarie. La mia ricetta è molto semplice: date al Coni, e quindi alle società sportive, la gestione di quegli spazi, che oggi non esistono. È un colpo gratis, ci sono 75 mila società che possono occuparsi di gestire i plessi scolastici nelle ore successive alla giornata scolastica e c'è un percorso comune che possiamo fare con i partner privati". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, lancia l'appello alle istituzioni affinché venga concessa al Comitato Olimpico e alle società sportive la possibilità di intervenire sulle strutture sportive nelle scuole. Intervenendo in occasione della presentazione del 'Bilancio di sostenibilità e iniziative di gioco responsabile 2013' di Gtech, avvenuto stamane presso la Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni a Roma. "Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi - rileva Malagò - ha messo lo sport al centro del suo discorso programmatico, ma lo Stato da solo non ce la fa. Ci sono 30 mila siti in Italia che necessitano di un intervento, servono 4 miliardi di euro. Possibilità finanziarie prossime? Zero. È indispensabile allora fare sistema con i privati che abbiamo questo tipo di vocazione. Io intanto riservo 10 milioni per il progetto di 'alfabetizzazione motoria’, che a breve cambierà nome. Sociale e sport sono due facce stessa medaglia - rileva Malagò - se la ginnastica la cominciamo a fare nella scuola primaria, siamo già un pezzo avanti. Altrimenti diventa complicato". Un intervento che fa il paio con le parole di Marco Sala, amministratore delegato di Gtech, che attraverso l'adesione al progetto 'Scuola e Sport', investe già in interventi migliorativi sugli impianti sportivi scolastici e in luoghi caratterizzati da un forte disagio sociale: "Con il Coni - spiega Sala – stiamo studiando iniziative sulle scuole disagiate, dove noi interveniamo e cerchiamo di contribuire con i nostri fondi in programmi definiti dal Coni, per dare la possibilità di praticare lo sport nelle scuole. È una di quelle attività che danno il senso dell'essere impresa, un contributo all'educazione dei nostri giovani". "Credo in questo progetto - conclude ancora Malagò - Gtech è una di quelle aziende che ci ha messo la faccia e anche qualcos'altro". |