A
scuola 36 ore? Certo che sì, Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 2.7.2014
L'idea di
portare l'orario di servizio a 36 ore è a dir poco ridicola: dove
potrebbero mai stare i docenti nelle ore in cui non fanno lezione?
Dove sono gli spazi? E le attrezzature?
Sono un insegnante di scuola primaria e lavoro in un plesso di 10 classi, a settembre mi si dice che il mio orario cambia e che devo fare 36 ore settimanali. Poco male, in realtà se calcolo che già oggi dedico 22 ore fisse ad insegnare devo aggiungerne poco meno di tre al giorno per 5 giorni alla settimana. Ovviamente ne deduco che queste ore devo farle a scuola perché in caso contrario non c’è la certezza che io le svolga effettivamente. E qui nasce il primo problema pratico: io insegno in una scuola a tempo pieno, i locali scolastici sono tutti impegnati per la didattica sia al mattino che al pomeriggio. Quindi bisognerà ricavare uno spazio per consentire ai docenti di lavorare per la preparazione delle lezioni e così via, insomma una “aula insegnanti” adeguatamente attrezzata. In pratica se nella mia scuola ci sono 10 classi vuol dire che - mediamente - 10 insegnanti sono in aula a far lezione e 10 sono in servizio per altri compiti. Quindi ci vuole un’aula insegnanti con almeno 8-10 postazioni informatiche e tutte collegate a Internet e magari un paio di stampanti, uno scanner e una LIM che si possa usare per “provare” la lezione che ho intenzione di fare nella giornata successiva. A dire il vero nella mia scuola l'unica stampante del laboratorio che usano gli alunni è senza cartuccia da almeno 2 mesi perchè non ci sono soldi per comprarne una nuova, io me ne sono comperata una ma ovviamente la uso a casa mia. (Trascuriamo poi il fatto che se siamo in dieci a collegarci a youtube per cercarci un video didattico, dovremo usare le cuffie per non disturbarci a vicenda, ma questi sono solo dettagli). Senza contare che in genere quando preparo la lezione ho l’abitudine di usare carta, forbici e colla per prepararmi una scheda di lavoro, e quando ho la scheda pronta esco di casa, vado in copisteria e mi faccio fare (a mie spese) una bozza di fotocopia per capire come si presenterà la scheda. Ma adesso, come farò ? Nella mia scuola, per tassative disposizioni superiori in applicazione alle norme sulla sicurezza, la fotocopiatrice può essere usata solo dal “personale addetto” e nel momento in cui io sono al lavoro l’addetto non c’è perché ha finito il suo orario. Potrei andare avanti ma temo che ne verrebbe fuori un racconto umoristico che – se solo fossi bravo a scrivere – potrebbe finire al Salone Internazionale di Bordighera. Molto più seriamente mi chiedo se i nostri Ministri, viceministri, sottosegretari, esperti dei vari “tavoli” allestiti in Viale Trastevere (mi viene però il dubbio a questo punto che si tratti di tavoli dove si chiacchiera allegramente, si beve qualche caffè e nei ritagli di tempo si gioca a “rubamazzetto”) abbiano almeno la più vaga idea di cosa siano oggi le nostre scuole e di come esse funzionino. |