Vuoi fare l’insegnante? Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 26.7.2014
Secondo
un’analisti della Cgia, tra il 2008 e il 2013 i docenti, assieme
alle forze di polizia di stato, i vigili urbani e i vigili del
fuoco, hanno subito “una contrazione molto preoccupante”: i primi
sono diminuiti di quasi 101 mila unità (-19,5%), i secondi di oltre
97 mila (-23,9%). Cresce il rischio di rimanere precari sempre più a
lungo. Anche perché è aumentato il numero di disoccupati potenziali
aspiranti prof: solo tra i ragionieri si sono persi 441mila posti e
tra gli imprenditori 215mila. In decisa crescita, invece, quelli per
estetisti, parrucchieri, colf, badanti, magazzinieri e pony express.
E a riversarsi su queste professioni non sono più solo gli
stranieri... Premesso che i tagli non hanno riguardato solo i docenti delle superiori, come sanno bene gli addetti ai lavori, il dato che emerge dalla ricerca sindacale è che oggi fare l’insegnante comporta dei rischi. Ed il pericolo di rimanere precari per un lungo periodo è decisamente più alto rispetto a 10 anni: oltre alla riduzione di posti, infatti, negli ultimi anni l’avanzamento della disoccupazione ha incrementato il numero di aspiranti docenti. Soprattutto di quelli in possesso di titoli di studio di medio e alto livello, diploma di maturità e laurea, che si sono ritrovati senza occupazione. Sempre secondo la Cgia di Mestre, la professione più "falcidiata" dalla crisi economica è stata quella dei ragionieri. A fronte di una diminuzione di oltre 441 mila unità, in termini percentuali la "caduta" è stata pesantissima: -40,1%. Non è andata altrettanto bene nemmeno agli imprenditori e agli amministratori delle piccole imprese che hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unità (-38,4%). La crisi dell'edilizia ha "gettato sulla strada" anche moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (-24,7%). Male anche la situazione di artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell'abbigliamento: la flessione è stata di oltre 109 mila unità (-23,9%). Di contro, estetisti, parrucchieri, colf, badanti, camerieri, magazzinieri, pony express, etc., sono i lavori che in questi ultimi anni non hanno conosciuto la crisi. Per estetisti, parrucchieri, colf e badanti è stato registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unità (+71,7%). E a svolgere queste professioni non sono solo immigrati: nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l'80% del totale degli occupati in questo settore - prosegue -, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane è aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono diminuiti dell'8%". Buone notizie anche per gli aspiranti camerieri, che hanno fatto registrate un incremento di posti di lavoro pari ad oltre 251.500 (+31,5%), ma anche per i magazzinieri e i pony express, con oltre 125.600 occupati in più (+43,2%). Tutte professioni, però, di basso livello professionale. Che per un aspirante docente non possono proprio costituire l’alternativa ideale. |