Centemero, FI: 36 ore, "faremo proposta Orizzonte scuola 4.7.2014
di Eleonora Fortunato - Potrebbe essere
questo uno dei corollari alle recenti dichiarazioni del
sottosegretario Roberto Reggi secondo Elena Centemero, responsabile
nazionale Scuola e Università di Forza Italia, alla quale abbiamo
chiesto le prime impressioni su quanto è trapelato dal cantiere
docenti del ministero.
“I punti che mi
sembrano cruciali sono quelli che riguardano l’orario di lavoro,
fino a 36 ore settimanali, e la modifica al calendario scolastico,
che consentirà l’apertura degli istituti anche a luglio. Scelte che
ritengo apprezzabili, opportune in questo momento storico per
allineare l’Italia all’Unione Europea. Penso che un percorso di
questa natura sia utile a costruire una piattaforma per il rinnovo
del contratto”.
“Penso che il discorso
delle 36 ore si legherà a quello dell’organico funzionale per reti
di scuole e che in questo tempo aggiuntivo non si identificheranno
necessariamente in ore di lezione in più, ma in attività di
supporto, legate per esempio all’accoglienza dei ragazzi
diversamente abili, al raccordo scuola-lavoro, al potenziamento di
attività integrative”.
“D’altra parte io non
vedo un’altra soluzione possibile... Staremo a vedere. Quello che mi
preme venga fatto in fretta è l’unificazione delle graduatorie per
il sostegno e che dopo i nuovi concorsi per il reclutamento non si
formino graduatorie al di fuori dei posti messi a bando”.
“A giorni sottoporremo
anche la nostra proposta al Ministro Giannini, ma ci auguriamo che
gli incentivi siano legati anche, se non soprattutto, alla
didattica. In linea con quanto abbiamo da sempre sostenuto, è
necessaria anche nel nostro paese la costruzione di una ‘carriera’,
uno sviluppo professionale che distingua i docenti senior dai
neoassunti e che ripartisca le competenze in base alle attitudini e
alla formazione specifica di ognuno”.
“Ci sono moltissimi
altri mestieri usuranti, ma il numero dei giorni di ferie è lo
stesso un po’ per tutti. Inoltre, il servizio prestato a giugno e
luglio non si tradurrà in ore di lezione, ma in attività di
programmazione, di elaborazione di progetti per il piano
dell’offerta formativa... Naturalmente entrerà in gioco la capacità
del dirigente scolastico di gestire e organizzare al meglio le
attività del personale, in modo che tante attività che già vengono
egregiamente espletate all’interno degli istituti diventino visibili
anche all’esterno”. “Si tratta di un provvedimento che risponde al bisogno di accelerare l’ingresso dei giovani all’università e al mondo del lavoro, in linea con quanto avviene in molti paesi avanzati. Tuttavia non può che essere avviata una prima fase sperimentale, con scuole scelte in diverse aree del territorio nazionale, al termine della quale fare un’accurata valutazione. E’ naturale che tutto questo discorso di leghi anche al riordino dei cicli scolastici: non è detto che il taglio di un anno debba avvenire alle superiori”. |