Scuola: la Toscana è la più ambita dagli insegnanti

A fine mese arrivano le graduatorie degli insegnanti, ma VoglioilRuolo.it ha già mappato dove vorrebbero andare. In testa la Toscana, che supera Lombardia, Lazio e Piemonte. E i siciliani sono i più propensi a trasferirsi

di Luca Rinaldi, Wired.it 15.7.2014

Graduatorie, concorsi e migrazione dei docenti verso altre province e regioni. Il 2014 rappresenta su questi versanti, strettamente connessi tra loro, un anno caldo. In particolare per quanto riguarda i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, cioè quelle graduatorie in cui sono iscritti i docenti provvisti di abilitazione all’insegnamento: strutturate su base provinciale, vengono aggiornate ogni tre anni per quanto riguarda i titoli e le posizioni degli iscritti ma sono chiuse all’inserimento di nuovi nominativi. Dal 2008 infatti non è più possibile iscriversi in queste graduatorie che sono pertanto destinate ad esaurirsi.

Luglio e agosto sono mesi decisivi per i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento: tra la fine del primo e l’inizio del secondo saranno pubblicati i risultati e i docenti che ne hanno fatto richiesta conosceranno la nuova sede di lavoro.

Dai dati disponibili e raccolti da Voglioilruolo è possibile ricostruire quello che si può definire un movimento “migratorio” in piena regola. Una tendenza strutturale nel sistema scuola italiano, ma che negli ultimi anni si è consolidato non solo a livello interregionale, ma nazionale. Le migrazioni dei docenti entro i confini nazionali si sono progressivamente spostate dai trasferimenti nelle province della regione di provenienza a un massiccio flusso di spostamento dal sud Italia verso il nord.

Il fenomeno è reso ancor più evidente dai numeri reali del 2011, anno in cui «si è verificato il primo grande flusso migratorio dei docenti anche verso altre regioni», spiega a Wired Ilaria Dalmasso di Voglioilruolo. Sono circa 30mila i trasferimenti (un docente può essere abilitato per più classi d’insegnamento) registrati nel 2011 in particolare dalle regioni del sud. Stando di nuovo ai dati è proprio dal sud, con in testa Campania e Sicilia, che si sposta il maggior numero di docenti.

Se le province del sud sono al top per provenienza di docenti che emigrano, la meta più ambita per tutte le aree di insegnamento (scientifica, umanistica, infanzia e primaria) è la capitale, dicono i dati del 2011, seguita da Milano e Torino. Lo scenario dietro al fenomeno migratorio dei docenti è costituito principalmente dai problemi occupazionali e da una scuola che riesce ad assorbire sempre meno personale in pianta stabile.

Dati reali 2011 sulle migrazioni dei docenti

Esaurito il triennio 2011/104 delle graduatorie ad esaurimento sta per partire quello 2014/2017. Voglioilruolo con un sondaggio a cui hanno partecipato 5334 docenti ha fotografato le prime “intenzioni” di aggiornamento delle graduatorie, restituendo un quadro che, fermo restando essere il risultato emerso da un sondaggio, confermerebbe nuovamente la tendenza di un movimento dei docenti dal sud alle regioni del nord.

«In molti si aspettavano un’inversione di tendenza, ma così, almeno per quanto riguarda il sondaggio, non è stato», spiega di nuovo Dalmasso. Insomma, niente controesodo nel triennio 2014-2017: il 64% dei 5334 partecipanti al sondaggio di Voglioilruolo, svoltosi dal 7 al 17 maggio, si reputa insoddisfatto delle possibilità lavorative all’interno della propria provincia.

Analizzando nel dettaglio i numeri del sondaggio, grazie anche alla rielaborazione di OrizzonteScuola, si scopre che la regione più ambita è la Toscana, che supera Lombardia, Lazio e Piemonte. Il 27% dei docenti disposti a trasferirsi arrivano dalla Sicilia, l’11,8% dalla Campania, seguiti da Lombardia, Lazio e Calabria. Lombardia e Lazio, se i dati reali confermeranno il sondaggio, sarebbero due “new entry” rispetto al 2011, che vedeva movimenti oltre che da Sicilia e Campania, principalmente da Puglia, Calabria, Marche e Basilicata.

Dati previsionali 2014 sulle migrazioni dei docenti

 

Per ora i docenti “migranti” sono in attesa della pubblicazione delle graduatorie, che arriverà tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Intanto qualcuno sta già cercando casa a Milano: «vivo di supplenze – confida a Wired un giovane insegnante di origini calabresi – ho fatto richiesta di trasferimento a Milano, contando di rimanere per questo triennio, poi si vedrà».

In tutto questo c’è chi, tra i docenti delle regioni del nord, storce il naso e rivendica un principio di territorialità per avere la precedenza alla mobilità nelle province all’interno della regione di residenze. A ruota sono seguiti da alcune forze politiche, determinate a perseguire quella linea, ma, dicono i costituzionalisti «un provvedimento volto a privilegiare una categoria a discapito di un’altra su base strettamente territoriale potrebbe avere più di un profilo di incostituzionalità».