Prepensionamento statali e opzione contributivo,
Prepensionamento e opzione contributivo
prorogata di Stefano Gatto, The Blasting News 25.7.2014 Prepensionamento statali e opzione contributivo donne ancora al centro della riforma pensioni 2014: le ultime notizie rendono sempre più probabile dei provvedimenti in tal senso mentre imperversano le polemiche. Riforma pensioni 2014, ultime notizie: prepensionamento statali unica via d'uscita? Mentre ci avviciniamo sempre di più al varo della nuova legge di Stabilità che, secondo le più ottimistiche previsioni renziane dovrebbe essere pronta prima di ferragosto e dovrebbe incorporare al suo interno i provvedimenti utili per porre una soluzione al problema delle pensioni, imperversano le polemiche sulla soglia dell'età pensionabile. Tra le varie misure al vaglio del governo Renzi sembra essere il prepensionamento degli statali e non l'unica valida risorsa per far fronte al problema delle pensioni. Come sostenuto da Susanna Camusso, infatti, è necessario intervenire in una direzione che permetta di pensionamenti più rapidi e favorisca il ricambio generazionale in un mondo del lavoro dove i giovani sempre più fanno fatica a trovare il proprio posto. In particolare, secondo la Camusso bisognerebbe non solo favorire il prepensionamento degli statali, ma abbassare la soglia dell'età pensionabile che "penalizza chi vorrebbe uscire prima e rallenta il turnover". Opzione contributivo donne prorogata ed estesa anche per gli uomini? La Camusso ha poi continuato ad incalzare anche sull'opzione contributivo donne, che potrebbe essere prorogata per altri 4 anni (fino al 2018) ma che necessiterebbe comunque degli opportuni correttivi: flessibilità per l'invio delle domande e accessibilità del prepensionamento anche per le persone di sesso maschile. Tuttavia, seppure tale ipotesi potrebbe profilarsi come una misura concreta ed efficace, non manca di destare qualche preoccupazione: con il metodo dell'opzione contributivo donne (e uomini?) si favorirebbe sì il prepensionamento ma a fronte di una decurtazione della pensione per un ammontare stimato attorno al 25%, molto più di quanto proposto in passato secondo criteri più ragionevoli. Sarebbe allora opportuno ripescare proprio questo tipo di ragionamento, all'insegna di quella flessibilità rilanciata proprio dalla stessa Fornero e che potrebbe, secondo una nuova stesura, rendere possibile il prepensionamento a partire da 62 anni d'età più 35 di contributi.
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