Riforma Pa, tutti i dirigenti nel ruolo unico
tranne scuola e medici. Ecco la bozza
di Andrea Bassi,
Il Messaggero
12.6.2013
Un decreto e un disegno di legge. La riforma delle pubbilca
amministrazione che domani sarà approvata in consiglio dei ministri
prende sempre più forma. Nella bozza del ddl, ribattezzata
"Repubblica Semplice" è previsto anche l'accorpamento delle forze di
Polizia. A scomparire saranno la Guardia Forestale e la Polizia
penitenziaria, che verranno accorpate negli altri corpi.
Nella bozza del disegno di legge delega di 13 articoli, è previsto
anche che nei prossimi cinque anni ciascuna amministrazione riduca
la spesa dell'1 per cento rispetto a quella sostenuta nel 2013.
Tutte le norme sulla spending review saranno allargate anche alle
società partecipate (non quotate), alle federazioni sportive, agli
enti di previdenza e ai soggetti "la cui attività è finanziata in
modo maggioritario dalle amministrazioni pubbliche".
Pensioni. Il ministro
Madìa durante l'incontro con i sindacati ha smentito
prepensionamenti. Ma delle norme ad hoc per anticipare la pensione
su base "volontaria" saranno comunque inserite nella riforma.
L'opzione "donna", ossia la possibilità per le lavoratrici di
lasciare il lavoro a 57 anni con 35 di contributi accettando il più
penalizzante calcolo contributivo dell'assegno previdenziale sarà
estesa anche agli uomini e prorogata fino al 2018.
Dirigenti. Arriva il
ruolo unico e l'abolizione della distinzione in fasce. Nel ruolo
unico ci saranno tutti i dirigenti Pa, compresi quelli delle
agenzie, degli enti non economici con esclusione solo dei dirigenti
medici e di quelli scolastici. Anche la carriera prefettizia
confluirà nel ruolo unico. L'accesso alla dirigenza avverrà in due
modi: un concorso unico annuale e il corso-concorso. Chi entrerà con
il primo meccanismo sarà assunto a tempo determinato e il contratto
potrà essere trasformato in contratto a tempo indeterminato dopo tre
anni e a valle del superamento di un esame. Chi invece entrerà con
il corso concorso entrerà come funzionario e potrà diventare dopo
quattro anni dirigente sempre dopo il superamento di un esame.
Altra novità sarà una sorta di "liberalizzazione" dell'assunzione di
dirigenti esterni. I cosiddetti "comma 6", quelli estranei
all'amministrazione, potranno essere incaricati "senza previa
verifica della disponibilità di dirigenti di ruolo aventi
corrispondenti caratteristiche".
Le retribuzioni dei dirigenti saranno omogeneizzate. La retribuzione
di posizione sarà al massimo pari al 30 per cento del totale, quella
di risultato al 15 per cento. I premi annuali monetari potranno
essere pagati al massimo al 10 per cento dei dipendenti. Pe ri
dirigenti i premi, come anticipato, saranno legati anche
all'andamento del Pil.