Tesina della vergogna

Pasquale Almirante, La Sicilia 15.6.2014

Con ogni probabilità l'anno prossimo assisteremo all'ennesima modifica degli esami di stato, come quella del rito ormai più che penoso della tesina, quella che gli studenti presentano come viatico all'interrogazione orale. La motivazione nasce pure dall'entrata a regime della revisione della scuola secondaria di secondo grado a firma Mariastella Gelmini che diede una faccia più cupa all'istruzione che ora ne chiede il conto. E fra le parcelle in pagamento c'è pure quella relativa agli esami di Stato con la sua rimodulazione.

Alla base ci sarebbe, secondo quanto pubblicano i siti specializzati di scuola, la rimodulazione della prova orale e in modo particolare l'abolizione della cosiddetta tesina che è diventata, più che un esercizio di bravura e di sapienza, una ritualità che ha visto in internet il suo maggiore sacerdote, il profeta silenzioso delle scopiazzature sediziose e del copia-incolla massonico e sulle cui tavole si sono inchinati genitori e amici, esperti e collaboratori dei maturandi. Ma non solo, talvolta una sola tesina è stata utilizzata anche per diversi corsi della medesima scuola, cosicché l'unica operazione richiesta dai vari fruitori era di cambiare il nome con l'epigrafe della sezione.

A cosa allora possa servire ormai questa tesina non si capisce e i commissari lo sanno meglio di ogni altro, per cui ben venga la decisione del ministero, mentre si ventila pure qualche modifica relativamente alla terza prova. Che è assai probabile che non venga più affidata, come da qualche anno si era vociferato, all'Invalsi, ma riconsegnata sempre alla commissione la quale in piena autonomia stilerebbe le domande, quei quiz famosi dentro i quali il più delle volte si è giocato il voto conclusivo. Il taglio concettuale e formale tuttavia rimarrebbe lo stesso, ma andrebbe aggiornato in base alle indicazioni del riordino degli ordinamenti della Gelmini.

Più delicata invece la diceria secondo cui anche la composizione delle commissioni subirebbe una rivisitazione e quindi tra docenti interni ed esterni, compreso il presidente. Argomento sensibile questo e non solo per i ragazzi, ma soprattutto per la serietà di un esame che ha subito negli anni oltraggi insopportabili.