Emergenza organici? Prima di tutto
sanare la sperequazione tra i territori

 Tuttoscuola, 24.6.2014

Dopo il parere negativo della Conferenza unificata sullo schema di decreto per gli organici del personale docente 2014-15, dal mondo sindacale vengono avanzate richieste al Miur per rivederne l’impianto, aggiungendo nuovi posti, dovuti all’aumento della popolazione scolastica.

Rispetto ai dati va fatta qualche precisazione.

Forse un aumento nel numero complessivo di alunni c’è davvero, ma poiché al momento attuale sono più o meno noti soltanto i dati delle iscrizioni ma non quelli dei promossi respinti e ripetenti, il dato non è ancora stabile. In ogni caso va considerato che in alcuni territori meridionali gli alunni sono in diminuzione.

C’è un altro aspetto da tener presente nei dati: riguarda la complessiva dotazione di posti di diritto, da diverso tempo congelati nel numero complessivo di 600.839 unità.

È stato rilevato che, rispetto all’anno scorso, vi sarebbe stata una diminuzione di oltre 1.300 unità. Ma il confronto è improprio, perché la comparazione è stata fatta tra l’organico di fatto del 2013-14 e il nuovo (congelato) organico di diritto per il 2014-15.

Richieste infondate, dunque? Non proprio. Uno squilibrio dei posti c’è, e da molto tempo.

Nel corso del tempo al decremento di alunni nelle aree meridionali non ha fatto seguito una proporzionale completa riduzione del numero delle classi e degli organici, mentre al Centro Nord non è avvenuta in modo compiuto l’operazione opposta conseguente all’aumento di alunni.

Insomma nella determinazione degli organici di fatto per il prossimo anno scolastico che il Miur si accinge a definire, se vi sarà aumento di posti, si abbia il coraggio di non dare a chi ha già avuto e di riequilibrare di fatto una situazione tuttora fortemente sperequata.