L'Invalsi a rimorchio di Papa Francesco?
di Vincenzo Pascuzzi, 23.6.2014
1) Retorica ed enfasi.
Come negli anni passati, praticamente tutti passeranno l’esame di
terza media, essendo l’esame stesso poco più di una formalità. E
sono gli stessi risultati a confermare che l’esame più che “un
ostacolo che richiede impegno, costanza e anche sacrificio” è solo
un utile …. bau-bau per un po’ più di studio organizzato e di
applicazione. Perciò è solo in parte vero che “a 13 anni per la
prima volta i nostri ragazzi sono chiamati a misurarsi …. “. Del
resto, essendo ancora scuola dell’obbligo, è giusto e coerente che
sia così. Tranne il fatto che trovo anacronistica e contraddittoria
la possibilità di bocciatura, basterebbe limitarsi ad indicare i
veri voti finali (di scrutinio o di esame) invece di doverne poi
ritoccare alcuni per “concedere” la promozione formale.
2) Il papa.
Una forzatura indebita, così mi appare il richiamo a papa Bergoglio
riferito alla scuola, all’esame di terza media comprensivo di prova
Invalsi. Un tentativo di accaparrarsi una presunta sponsorizzazione
per rafforzare argomentazioni forse deboli e discutibili. Per la
cronaca, anche Luigi Berlinguer – su questo stesso sito – aveva
tentato lo stesso espediente per sostenere la “sua personale
campagna contro l’insegnamento trasmissivo” ed era stato criticato.
3) Si copia.
Quest’anno, in contemporanea con la nuova presidenza, critiche e
proteste contro i test hanno inciso più che in passato e forse
Invalsi e Miur qualche domanda cominciano a porsela. L’Invalsi è
anche lui sotto esame, tanto che un articolo del Corriere titola
“L’Invalsi supera la prova Invalsi: ….”. e spiega che “dall’analisi
di 35mila tweet” risulta – tra l’altro – che diminuisce “dall’88,6%
dello scorso anno al 54,6% del 2014 la percentuale di quanti
ritengono (o confessano …) che durante i test Invalsi si copi”!
4) In terza media.
Da diverse parti sono arrivate proposte e richieste serie e concordi
a modificare i test Invalsi, a confrontarsi, fino a sospendere le
prove. In particolare, i test in terza media contribuiscono
impropriamente a determinare e alterare, il voto finale, appaiono
come assurdità e contraddizione.
Scrive Giulia Sponza: “Questa prova continua a far paura, ad essere
temuta, specialmente perché apre una serie di incognite circa la
valutazione …. “.
Forse Invalsi considera la sua presenza in terza media come una
testa di ponte per la conquista dell’esame di maturità (ora esame di
Stato), per l’incremento del suo ruolo e l’amplificazione della sua
importanza. Ma tutto ciò sottotraccia, “aumma aumma”, quasi di
contrabbando.
Al ministro Giannini era stato prospettata l’ipotesi di rasserenare
il clima rendendo i test di terza media facoltativi, con tempi più
distesi e non penalizzanti la votazione finale
• Commento a:
Prova Invalsi, se 150 minuti bastano a "stressare" un giovane di 14
anni
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2014/6/21/SCUOLA-Prova-Invalsi-se-150-minuti-bastano-a-stressare-un-giovane-di-14-anni/509157