Euroreportage - Europa-Italia,
come paghiamo il prezzo
di una scuola rimasta indietro
Un anno di ritardo lo paghiamo ancora prima di
arrivare all'Università.
di
Claudia Vanni,
Il Sole 24 Ore 23.6.2014
ASCOLTA LA PUNTATA
Un anno di ritardo lo paghiamo ancora prima di arrivare
all'Università. A livello europeo prevale il quadriennio di scuole
superiori, il nostro Paese ha optato per i 5 anni. Secondo il
professor Moscati, docente dell'università Bicocca di Milano,
pesa anche la didattica, rimasta ferma a 40 anni fa. "Di fronte
all'aumento di studenti, gli altri Stati hanno risposto con un
adeguamento dei programmi, noi abbiamo semplicemente permesso più
iscrizioni - sottolinea il docente che rimarca – Il modello di
successo è stato quello anglosassone, incentrato sull'autonomia
delle Università, fortemente competitivo e collegato al mercato del
lavoro. In Italia però, quando negli anni 80 si è provato ad
introdurre l'autonomia, il risultato è stato una moltiplicazione di
cattedre e corsi di studio, apparentemente rivolte agli studenti ma
funzionali solo alle carriere dei docenti".
Dalla didattica alla governance, le differenze tra l'Università
italiana e i sistemi europei possono essere fra le cause del divario
tra il tasso di occupazione nel nostro Paese rispetto alla media
dell'Unione. "Nel 2012 (ultimo dato disponibile) i laureati italiani
hanno visto una riduzione delle opportunità di lavoro del 3%, mentre
in Europa si è registrata una diminuzione dell'1,9%" rivela la
dottoressa Marzia Foroni, consulente del ministero dell'istruzione.