Pensioni esodati e Quota 96: le novità

La riforma delle pensioni di questi gironi porta il peso
della risoluzione del problema esodati e Quota 96 scuola

di Michela Fiori, DGmag 26.6.2014

Tra i nodi cruciali della riforma delle pensioni c’è la questione di esodati e Quota 96 scuola. Queste due figure di uomini limbo sono state create in seguito all’applicazione della tanto criticata riforma Fornero. Figure limbo perché si tratta di ex lavoratori che non possono però neanche andare in pensione: un vero inferno insomma, creato da assenza di lavoro e di assegno pensionistico.

In base alle ultime indiscrezioni, prima dell’appuntamento del 30 giugno alla Camera dei Deputati, il Governo valuterà finalmente l’ipotesi di una nuova salvaguardia che consentirà a circa 8500 lavoratori di andare in pensione con i requisiti precedenti alla riforma Fornero.

In base a una proposta del presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, l’esecutivo starebbe pensando di spostare da gennaio 2015 a gennaio 2016 il termine per potere usufruire delle salvaguardie da parte degli esodati, dei lavoratori in mobilità, dei cessati per accordi individuali o collettivi, dei licenziati individuali e i prosecutori volontari, i dipendenti pubblici esonerati dal servizio, i lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili, dei lavoratori cessati da un contratto a tempo determinato che si trovassero a 4 anni dalla maturazione dei requisiti previdenziali pre-riforma.

Se accolta la proposta di Damiano sarebbe però in sostanza un ripiego rispetto alla proposta di legge 224  portata avanti dagli onorevoli Marzana e Ghizzoni che anche se risolutiva comporterebbe un costo per lo stato di 47 miliardi in due anni, una cifra enorme che attualmente le pubbliche casse non possono sembra sostenere. Per la pensione per esodati e Quota 96 però qualche spiraglio si vede comunque.