Riforma pensioni, scuola e quota 96:
nuovi requisiti pensione anticipata, docenti e Ata

Secondo la riforma della pubblica amministrazione,
ecco la nuova normativa del governo Renzi

di Gigi Rovelli, The Blasting News 24.6.2014

Sono in arrivo importanti novità per quanto riguarda il personale della pubblica amministrazione e, nello specifico, per il personale scolastico secondo la riforma voluta dal ministro Marianna Madia e sottoscritta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In particolar modo, le novità riguardano le pensioni, nodo quanto mai difficile da sciogliere dopo la riforma Fornero che aveva provocato una brusca frenata sull'età pensionabile. Vediamo le novità che ci dobbiamo aspettare per i prossimi mesi.

La proposta di legge del ministro della pubblica amministrazione ha, tra i suoi obiettivi, quello di apportare delle importanti modifiche all'articolo 24 del famoso decreto legge N. 201/2011, meglio conosciuto come riforma Fornero.

In modo particolare, viene estesa anche al personale della scuola (docenti e personale Ata) quanto disposto dal comma 15-ter che darà la possibilità ai 'quota 96' di andare in pensione al compimento del 64esimo anno di età, entro il 31 dicembre del 2015. 

Inoltre, verrà data un'ulteriore possibilità al personale maschile docente e Ata: entro il 2018 potranno andare in pensione tutti coloro che avranno accumulato un'anzianità contributiva pari o superiore ai 35 anni e un'età anagrafica superiore ai 57 anni. In questo caso, però, il trattamento pensionistico verrà calcolato secondo le regole del sistema contributivo, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo numero 180/1997.

Una normativa, dunque, che si pone in antitesi rispetto alle direttive della riforma Fornero che spingeva ad un prolungamento in avanti dell'età pensionabile. 


 

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