Prodi: per rilanciare le industrie
serve un’istruzione migliore
Alessandro Giuliani,
La
Tecnica della Scuola 22.6.2014
La revisione
delle classi di concorso è attesa da 6 anni in quanto era
espressamente prevista dall'articolo 64 della legge 133/2008. Il
fatto è che l'accorpamente delle classi determinerebbe forti esuberi
con situazioni di soprannumero persino a livello provinciale.
L’idea singolare e miope di chi
sostiene che tutti possono insegnare tutto, non serve assolutamente
a migliorare il livello della didattica nella scuola pubblica
italiana, ma al contrario crea grossi problemi per l’apprendimento
dei nostri ragazzi.
Le tabelle
di confluenza delle classi di concorso
cosiddette atipiche sta creando seri problemi e, in alcuni casi,
anche contenziosi che finiscono nelle aule di tribunale. Pensiamo
alle problematiche sorte tra le classi di concorso A052 e A051 e a
quelle tra l’A049 e l’A047. Il Miur non ha ancora risolto il
problema; per adesso in modo pilatesco se ne è lavato le mani e,
attraverso una norma transitoria (per di più con una semplice
circolare), ha lasciato la scelta dell’assegnazione delle classi di
concorso dei vari insegnamenti alle singole scuole e agli uffici
scolastici. Le conseguenze di questa circolare (la numero 34 del
2014) sono state di una sua applicazione difforme tra scuola e
scuola e tra i vari ambiti territoriali d’Italia. In buona sostanza
ognuno ha agito per come ha voluto comportandosi in modo diverso per
situazioni identiche. L’atipicità delle classi di concorso e
l’applicazione della circolare 34 dell’ aprile 2014 ha provocato un
vero e proprio Far West dell’attribuzione delle classi di concorso
ai vari insegnamenti.
Ma cosa aspetta il ministro Stefania Giannini a fare un serio e
definitivo riordino delle classi di concorso? Il ministro forse non
sa che la scuola italiana attende da anni il regolamento sulle
classi di concorso? D’altronde la riforma Gelmini sul riordino dei
cicli scolastici ed in particolare delle scuole secondarie di II
grado è ormai entrata a pieno regime, tanto che con l’anno
scolastico 2014-2015 le quinte classi dei licei saranno quelle della
riforma dell’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
L’urlo accorato che arriva dalla scuola è : “Basta atipicità e norme
transitorie sulle classi di concorso
servono al più presto regole certe”.
Il problema è soprattutto di natura didattica, alla prova del nove
le tabelle di confluenza risultano dannose e didatticamente
inefficaci, per questo motivo vanno abolite e sostituite con un
regolamento che individui seriamente classi di concorso specifiche
per insegnamenti specifici.
In buona sostanza non è pensabile che per la salvaguardia degli
esuberi o dei soprannumeri si consenta a tutti di insegnare tutto, è
necessario discernere e tutelare l’apprendimento dei ragazzi.
Inoltre bisogna ricordare quanto scritto nell'articolo 64 della
legge n.133/2008, che ha disposto l'adozione di un regolamento per
la revisione complessiva delle classi di concorso. A distanza di 6
anni da questa legge e con il succedersi di ben quattro ministri
dell’Istruzione dal 2008 ad oggi, non si è ancora riusciti ad
approvare tale regolamento.
Ma qual è il nodo
ostativo che impedisce l’approvazione di un DPR che razionalizzi ed
accorpi le classi di concorso ai sensi del comma 4 dell’art.64 della
legge 133/2008? Il nodo principale è quello di trovare forme di
tutela per i docenti più anziani facenti parte dell’incrocio di
classi di concorso atipiche, infatti molti di questi, se venisse
approvato il DPR sull’accorpamento delle classi di concorso,
rischierebbero di andare in soprannumero nella scuola di titolarità
e addirittura in esubero provinciale. La situazione sul riordino
delle classi di concorso è quindi un’urgenza e per questo motivo
chiediamo al responsabile del Miur Stefania Giannini cosa intenda
fare per risolvere definitivamente una situazione che sta assumendo
contorni kafkiani.