Se il sistema dei posti Tuttoscuola, 6.6.2014 In questo anno scolastico 2013-14 il sistema dei posti di sostegno, come si sa, è andato fuori controllo, facendo crollare d’un colpo la barriera del rapporto di 2 a 1 (due alunni con disabilità ogni docente di sostegno) previsto dalla legge finanziaria 2008 e contenuto faticosamente per anni. Il rapporto è precipitato da 2,0 a 1,90, per effetto dell’istituzione di 5.300 posti di sostegno più di quanti se ne prevedevano per confermare il rapporto fissato: la situazione è ora di 209.814 alunni con disabilità seguiti da 110.216 di sostegno. Sarebbe bastato assegnare con il contagocce nuovi posti in quei territori che già viaggiavano su rapporti molto bassi, di gran lunga inferiori al rapporto medio nazionale, per contenere il boom di nuovi posti di sostegno in deroga, ma non si è voluto o non si è potuto dire di no a nessuno, ed è arrivata una valanga di nuovi posti. L’aumento vertiginoso dei posti di sostegno in deroga, a quanto sembra, ha messo in allarme i funzionari del MEF che sembrano intenzionati a correre ai ripari (tagli in vista?), per non considerare anche il fatto che il fenomeno ha contribuito ad allargare notevolmente la schiera del precariato nel settore, proprio nel momento in cui, grazie all’ex ministro Carrozza, il Parlamento aveva approvato una coraggiosa operazione per stabilizzare nell’arco di un triennio (2013-15) più di 90mila posti di sostegno. Alla vigilia della definizione degli organici di fatto per il prossimo anno scolastico, resta quanto mai aperto l’interrogativo sui posti di sostegno in deroga. Vi sarà uno stop o si continuerà a istituire nuovi posti? Se vi sarà una limitazione, non è forse il caso di mettere mano prima di tutto alle situazioni territoriali che hanno già avuto? |