Il ministero dell’Istruzione
“dimentica” gli stranieri analfabeti

  L'Impronta, 24.6.2014

Il ministero dell’Istruzione dimentica gli stranieri analfabeti. Nella circolare ministeriale per la formazione degli adulti in età lavorativa c’è un “silenzio inspiegabile” rispetto all’alfabetizzazione base degli immigrati, sebbene la Camera abbia già approvato un ordine del giorno che prevedeva percorsi di apprendimento per chi ha una conoscenza della lingua italiana inferiore al livello A1. La denuncia arriva da Tuttoscuola che parla di una possibile omissione o dimenticanza da parte del Miur su una questione però particolarmente rilevante e che riguarda migliaia di cittadini stranieri, residenti nel nostro paese, che rischiano di restare emarginati.

Nello specifico, alcune settimane fa è stata emanata la circolare ministeriale n. 39 per le iscrizioni degli adulti in età lavorativa (15-65 anni) ai Cpia (centri provinciali di istruzione per gli adulti). Nel documento si legge che tra i possibili utenti dei centri ci sono anche adulti stranieri interessati a conseguire il livello A2 nella competenza linguistica di italiano. Si tratta di migranti che hanno già una padronanza base dell’italiano. Nessuno cenno viene fatto invece alla situazione degli analfabeti stranieri che, allo stesso modo hanno bisogno di accedere ai corsi A2 sia per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo che per integrarsi e lavorare nel nostro paese.
La dimenticanza del ministero dell’Istruzione appare particolarmente grave perché la Camera dei Deputati, in sede di conversione del decreto legge 12 settembre 2013, n. 104, ha già approvato un ordine del giorno (9/1574-A/32) proposto dalle onorevoli Milena Santerini e Manuela Ghizzoni, che impegnava il Governo a valutare l’opportunità di attivare percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana nei confronti di adulti stranieri dei quali sia stata accertata una situazione di analfabetismo strumentale inferiore al livello A1 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue elaborato dal Consiglio d’Europa.

“Ci si aspettava che nella circolare per le iscrizioni degli adulti fosse prevista una concreta risposta a quell’ordine del giorno votato dalla Camera, ma degli analfabeti stranieri non c’è sostanzialmente traccia – spiega Sergio Govi di Tuttoscuola -. Invece si tratta di una questione rilevante, che interessa in particolare le donne immigrate che così non potranno mai conseguire il lieello A2 di conoscenza della nostra lingua. Ci aspettavamo una maggiore attenzione per la situazione di queste persone, come avviene già in altri paesi europei, come la Germania. Non si capisce francamente se sia un’omissione voluta o una dimenticanza”.

“E’ inconcepibile che il ministero non abbiamo recepito l’ordine del giorno approvato dalla Camera – aggiunge la promotrice del’odg Milena Santerini, in questi giorni impegnata a Strasburgo -. Se parliamo di analfabetismo, infatti, stiamo parlando di migliaia di neoimmigrati, che hanno bisogno di una risposta concreta. Tutto il sistema formazione permanete deve prevedere un’attenzione particolare a queste persone, non si capisce davvero perché il ministero non ne faccia cenno nella circolare”. Secondo un’indagine del Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), promossa dall’Ocse, nel nostro Paese c’è una preoccupante situazione di analfabetismo di base (il 5,6 per cento della popolazione italiana si trova al di sotto del livello 1 di competenza) che riguarda una quota significativa di adulti stranieri. “Migliaia di stranieri analfabeti aspettano una risposta, anche tardiva – conclude Tuttoscuola – perché hanno bisogno di conseguire le strumentazioni alfabetiche di base per potere poi intraprendere i corsi per il livello A2. Altrimenti il rischio è che finiscano nella clandestinità, tagliati fuori da tutti i percorsi di integrazione. Il Miur ha ancora tempo per riparare all’errore”.