Fiorin: gli insegnanti depongano lo zaino… TuttoscuolaNews, n. 641 30.6.2014 Che cosa devono fare gli insegnanti di oggi, formatisi nella scuola di ieri, per essere all’altezza della sfida (educativa, professionale, generazionale) che viene loro lanciata da alunni ormai quasi tutti ‘nativi digitali’? E’ questa la domanda alla quale intende rispondere l’ultimo saggio di Italo Fiorin, un pedagogista che conosce bene il mondo della scuola perché prima di approdare all’università è stato dirigente scolastico e poi ispettore del Miur, e ha coordinato la commissione che ha predisposto l’ultima versione delle ‘Indicazioni nazionali’ per il primo ciclo (Insegnare ad apprendere, La Scuola editrice, 2014). Ebbene, la prima cosa che deve fare un insegnante per rispondere alla sfida della modernità (anzi, della postmodernità, età dell’incertezza, della globalizzazione e di internet 2.0) è di spostare l’accento dall’insegnamento all’apprendimento, cioè da se stesso, dal proprio vissuto di docente formatosi al tempo del primato monomediale del libro, all’alunno, immerso in una realtà comunicativa e sensoriale crossmediale. Il volume, diviso in sette capitoli, esplora le tappe della transizione della figura e del ruolo dell’insegnante dal tradizionale approccio “espositivo” a quello “euristico” proprio di un sistema formativo non più chiamato a erogare conoscenze (ormai largamente accessibili anche al di fuori della scuola) quanto a “insegnare ad apprendere, sviluppando questa fondamentale competenza per tutto il corso della vita”. A questa ridefinizione della mission dell’insegnante l’Autore dedica pagine importanti, ricche di spunti di riflessione ma anche di indicazioni utili per la formazione e l’autoformazione dei docenti. A conclusione del suo volume Fiorin ricorre a una similitudine significativa tra lo zaino “materiale e metaforico, che gli alunni portano sulle spalle quando vengono a scuola”, contro il quale si batte una rete di scuole intitolata ‘Senza zaino’, e lo zaino che anche i docenti portano sulle spalle: “il pesante zaino di una tradizione nella quale le parole – dell’insegnante, dei testi scolastici... – pesano molto e l’esperienza degli alunni poco”. Ebbene, conclude Fiorin, “È venuto il tempo di deporre questo zaino”. |