Ecco che cosa ci chiede l’Europa Le otto raccomandazioni del consiglio Ue sul programma di stabilità dell’Italia di Rita Querzé, Il Corriere della Sera 2.6.2014
Stabilità di bilancio, riforme del lavoro, carico fiscale: ecco le
otto raccomandazioni che il consiglio Ue ha inviato oggi all’Italia.
Il consiglio Ue rileva uno scarto tra l’andamento dei conti
dell’Italia e i requisiti del patto di stabilità e di crescita, in
particolare per quanto riguarda la riduzione del debito. Di
conseguenza chiede di «rafforzare la strategia di bilancio». L’Ue
indica anche le strade da seguire. Portare a termine il piano di
privatizzazioni, per cominciare. Ma anche ridurre e rendere più
efficiente la spesa pubblica. Preservando, però, la parte di spesa
che serve a promuovere la crescita (quella per ricerca e sviluppo,
innovazione, istruzione e infrastrutture essenziali).
Spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi verso i consumi,
i beni immobili e l’ambiente. Questa la seconda richiesta della Ue.
L’Unione europea chiede di assicurare la riduzione del cuneo fiscale
per il 2015 (dopo averne valutato l’impatto nell’anno in corso). Si
propone inoltre di valutare l’adeguamento delle accise sul diesel a
quelle sulla benzina. Bruxelles incita all’attuazione della legge
delega di riforma fiscale entro il 2015, in particolare con
l’approvazione dei decreti che riformano il catasto. In general,e
l’Europa chiede di semplificare il fisco, ridurre l’evasione
fiscale, contrastare economia sommersa e lavoro nero.
Una pubblica amministrazione più efficiente e trasparente. Non
inquinata dalle ombre della corruzione. Questa la terza indicazione
del Consiglio Ue. Che chiede di «precisare a tutti i livelli le
competenze del governo», potenziare le misure anticorruzione e
aumentare l’efficienza della giustizia civile. L’Ue sollecita una
migliore gestione dei fondi europei anche attraverso un’«azione
risoluta» di valutazione e di controllo dell’attività delle regioni.
Le raccomandazioni del consiglio Ue toccano anche il sistema del
credito. Per l’Unione europea, nel caso dell’Italia, migliorare
l’efficienza dell’intermediazione finanziaria vuol dire anche
promuovere pratiche efficienti di governo societario per quanto
riguarda, in particolare, banche popolari e fondazioni. Inoltre
l’Italia dovrebbe favorire l’accesso delle imprese medio-piccole a
fonti di finanziamento non bancarie. E incentivare la capacità del
settore bancario di gestire e liquidare le attività deteriorate.
L’Europa spinge perché l’Italia prosegua in un sentiero di riforme nel
mercato del lavoro. Numerose le richieste in quest’ambito. Il punto
5 delle raccomandazioni parla di «piena tutela sociale dei
disoccupati limitando tuttavia l’uso della cassa integrazione».
Chiede, entro il settembre 2014, una tabella dettagliata di
interventi per integrare politiche attive e passive del lavoro.
Auspica una maggiore efficienza dei servizi per l’impiego. E si
sofferma sulla necessità di aumentare il tasso di occupazione
femminile «adottando entro il marzo 2015 misure che riducano i
disincentivi fiscali al lavoro delle persone che garantiscono il
secondo reddito della famiglia». L’Ue sollecita l’impegno a fornire
alle famiglie «servizi di assistenza e custodia». In altre parole,
più asili. Per quando riguarda l’occupazione dei giovani, il
consiglio Ue auspica un impegno più forte dal parte del settore
privato, quindi delle imprese, a offrire tirocini e occasioni di
apprendistato entro il 2014 nell’ambito del programma «Garanzia
giovani».
Un sistema nazionale di valutazione degli istituti scolastici. Un
registro nazionale delle qualifiche per garantire un migliore
riconoscimento delle competenze. E finanziamenti pubblici riservati
a istruzione e ricerca di qualità. Queste le principali
raccomandazioni Ue in materia di scuola e formazione. Da segnalare
anche la richiesta di accrescere l’apprendimento basato sul lavoro
negli istituti per la formazione professionale.
Rimuovere gli ostacoli alla concorrenza nell’ambito di servizi
professionali, servizi pubblici locali, assicurazioni, distribuzione
dei carburanti, commercio al dettaglio, servizi postali. Appalti
pubblici più efficienti. L’ottavo e ultimo punto chiede di garantire l’operatività dell’Autorità di regolazione dei trasporti entro il settembre 2014. Approvare l’elenco delle infrastrutture strategiche in ambito energetico. E potenziare la gestione dei porti. |