Scuola, ecco l'identikit del prof:
è donna, con 20 anni d'esperienza, contenta del lavoro

Il prof tipo è donna e anzianotta - con almeno 20 anni d'insegnamento alle spalle - è contenta del suo lavoro ma soffre perché si sente socialmente poco valorizzata

 Quotidiano.net, 30.6.2014

Roma, 30 giugno 2014 - Radiografia della scuola italiana nel 2014, ecco l'identikit del prof tipo: è donna e anzianotta - con almeno 20 anni d'insegnamento alle spalle - è contenta del suo lavoro ma soffre perché si sente socialmente poco valorizzata.

In Italia il corpo insegnante è quello che presenta un maggior numero di donne. Allo stesso tempo, però, è quello più ‘anziano’. È quanto emerge dai dati Ocse-Talis 2013. Il corpo insegnante italiano, si legge, “è decisamente più femminilizzato rispetto alla media internazionale. Infatti, con il 79% di donne insegnanti l’Italia si colloca al quinto posto nella graduatoria complessiva del tasso di femminilizzazione. Se poi si considerano solo i paesi più industrializzati, il corpo docente italiano è quello più femminilizzato”.

A proposito dell’età media, invece, “nell’ambito dei 33 paesi Talis, l’Italia detiene il primato della classe insegnante più anziana (6 anni in più rispetto alla media). Alla maggiore anzianità media fa da contrappeso un maggior patrimonio di esperienza professionale. Gli insegnanti italiani hanno in media 20 anni di esperienza di insegnamento”.

Un mestiere poco valorizzato, anche se gli insegnanti sono comunque soddisfatti del proprio lavoro. L’87 % dei docenti Italiani di secondaria di I grado ha fiducia nelle proprie capacità di saper motivare gli studenti che hanno scarso interesse per le attività scolastiche (70% Paesi Talis, 71% Paesi Ue); il 98% sente di saper portare gli studenti a credere nelle loro capacità di raggiungere buoni risultati (86% Paesi Talis).

La grande maggioranza degli insegnanti italiani (94%) afferma che tutto sommato è soddisfatta del proprio lavoro (91% media Paesi Talis). In contrasto con queste dichiarazioni, l’88% degli insegnanti italiani percepisce che l’insegnamento è scarsamente valorizzato nella società (69% Paesi Talis, 81% Paesi Ue), percezione condivisa dal 92% dei nostri dirigenti scolastici (56% Paesi Talis). Invece, in Finlandia, nei Paesi Bassi, Singapore e Alberta (Canada) una percentuale tra 40-68% dei docenti sente che l’insegnamento è adeguatamente valorizzato. Questa percezione negativa sembra diminuire allorché aumenta la partecipazione degli insegnanti ai processi decisionali a livello di scuola.

In Italia c’è carenza di personale di sostegno. Si parla infatti di una carenza di personale “di supporto alla didattica. In Italia c’è 1 unità di personale di supporto alla didattica ogni 60 docenti, mentre per la media Talis il rapporto è 1 a 14”. E ancora: “I docenti italiani lavorano in scuole di dimensioni mediamente più grandi rispetto alla situazione tipo dei paesi Talis- continua- A fronte di queste maggiori dimensioni in termini di studenti e insegnanti, le scuole registrano un numero medio di personale non docente uguale alla media Talis (24 unità)”.