Arrivano i calendari scolastici permanenti

 Tuttoscuola, 5.6.2014

I calendari scolastici regionali per il 2014-15 sono già stati deliberati quasi tutti dalle Giunte regionali, come previsto dalla legge. Mancano soltanto i calendari delle Regioni Abruzzo e Sicilia, attesi da un giorno all’altro (in questo file è presente il calendario scolastico aggiornato regione per regione).

Quest’anno c’è un’interessante novità, rappresentata dalla decisione di alcune Regioni di rendere permanente (pluriennale o fissa, secondo le terminologie adottate) il calendario.

Riteniamo che sia una decisione saggia da estendere a tutti, per consentire di programmare e pianificare per tempo l’organizzazione delle scuole e quella delle famiglie.

Le regioni che hanno adottato il calendario scolastico permanente sono, per il momento, la Lombardia, la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Lazio.

Per avere un’idea delle nuove disposizioni, citiamo in sintesi la delibera n. 315 del 30 maggio della Regione Lazio, che in proposito, dispone:

-   a decorrere dal 2014-15 le scuole inizieranno il 15 settembre con eventuale slittamento al primo giorno lavorativo successivo se il 15 è un sabato o un festivo;

-   la scuola terminerà l8 di giugno con anticipo al primo giorno lavorativo precedente se l’8 è festivo oppure posticipato per garantire 206 giorni di lezione;

-   la sospensione delle lezioni è prevista per il 2 novembre, dal 23 dicembre al 6 gennaio successivo, i tre giorni precedenti la domenica di Pasqua e il martedì successivo.

La provincia autonoma di Trento, con delibera del 29 maggio scorso, ha disposto che ai presidenti di commissione d’esame di terza media (dirigenti scolastici o professori) sia corrisposto, oltre all’eventuale indennità di missione, il compenso giornaliero di 31,50 euro.

Nel resto d’Italia, come si sa, ai presidenti di commissione da oltre quindici anni, non viene più corrisposto alcun compenso, considerato che, a suo tempo, esso era di importo quasi simbolico.

Da diverse parti si è già invocato un trattamento uguale a quello disposto da Trento, ma, oltre a questo, riteniamo che sia giunto il momento di cambiare radicalmente le disposizioni in materia, a proposito dell’affidamento di incarico a dirigenti scolastici esterni.

Che senso ha ‘deportare’ a giugno i dirigenti scolastici impegnati in una serie di incombenze importanti in uno dei periodo più convulsi dell’anno scolastico?

Nel primo ciclo quasi tutti i dirigenti sono preposti a istituti comprensivi che gestiscono non solo la scuola media ma anche la primaria e, quasi sempre, la scuola dell’infanzia.

Vi sono collegi dei docenti da gestire, organizzazione di incontri, verifiche, controllo di atti di fine anno, oltre alla gestione degli organici in relazione alle assegnazioni degli Uffici scolastici regionali.

Distogliere i dirigenti ha poco senso. E per cosa? Per una funzione esterna di coordinamento e di pseudo controllo che sa più di immagine che di gestione vera e propria, e che avrebbe più senso se fosse affidata, come nell’esame di maturità, a commissari esterni.

Se proprio si vuole mantenere, comunque, la presidenza esterna, la si affidi ad altri che non siano i dirigenti scolastici.