Docenti vecchi e malpagati di P.A. La Tecnica della Scuola 10.1.2014 Gli insegnanti italiani sono i più vecchi e i peggio pagati dell'intera area Ocse. Secondo l'ultimo Rapporto "Education at a Glance 2013", quasi i due terzi hanno più di 50 anni, con picchi d'età intorno ai 60 anni; gli ultracinquantenni sono poco meno del 48% nella scuola primaria, il 61% nella secondaria di primo grado e quasi il 63% alle superiori, mentre la media Ocse non supera il 35%. In Italia gli insegnanti sotto i 30 anni sono 27 su mille, mentre nella media Ocse sono oltre il 10%. Peraltro, sono scoraggianti i numeri sui pensionamenti dopo la riforma Fornero, che rallenta il "turn over".
Ma non solo, la riforma sulle pensione ha pure bloccato le immissioni in ruolo. Infatti, degli 11.542 posti e cattedre messi a concorso nel 2012 il ministero ne aveva destinati 7.351 all'a.s. 2013-14, e i restanti 4.191 all'anno successivo, a cui si sarebbero dovuti aggiungere altrettanti docenti della graduatoria a esaurimento per un totale stimato di circa 15mila. E invece le immissioni in ruolo al 1° settembre 2013 sono state soltanto 11mila. Contestualmente è uscita la Classifica europea per la spesa in istruzione della rete Eurydice. E si viene a sapere che nel corso del 2013 la Romania ha registrato la più alta crescita in termini di budget per l’istruzione tra i paesi UE. Con un incremento del 6,4% rispetto al 2012. Secondo il rapporto della rete Eurydice, che fornisce informazioni e analisi sui sistemi educativi europei, Bucarest ha investito soprattutto in infrastrutture scolastiche, in borse di studio e programmi sociali. Nella maggior parte dei paesi analizzati i bilanci per l’istruzione sono mediamente saliti nel 2013 di oltre 1 punto percentuale (Polonia +2%, Austria +1,2%, Francia +1,7%). Anche se ci sono stati paesi. |