Sì al riordino del Miur. di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 31.1.2014 Scendono da 12 a 9 le direzioni generale del ministero dell'Istruzione, e si conferma la soppressione della direzione generale «Istruzione tecnica» che viene accorpata alla direzione generale per gli «Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione».
Il governo vara il Dpcm di riorganizzazione del Miur, predisposto in
ossequio alla spending review, dopo aver acquisito i pareri
favorevoli di Mef e Funzione pubblica. Cosa prevede il Dpcm
Il ministero dell'Istruzione continuerà a essere articolato in tre
dipartimenti (per il sistema educativo di istruzione e formazione;
per la formazione superiore e per la ricerca; e per la
programmazione e la gestione delle risorse umane e finanziarie). Ma
ciascun dipartimento sarà articolato in sole tre direzioni generali
(non più 4 come invece è oggi). Si confermano poi 18 uffici
scolastici regionali (gli Usr). Ma 14 avranno a capo un dirigente di
livello generale. Gli altri 4, cioè Basilicata, Friuli Venezia
Giulia, Molise e Umbria, in relazione alla (minor) popolazione
studentesca, saranno invece retti da un dirigente non generale. Gli effetti sul personale Complessivamente le posizioni dirigenziali del Miur toccheranno quota 440, di cui 27 di prima fascia (compreso un posto dirigenziale di livello generale presso gli uffici di diretta collaborazione del ministro), 222 di seconda fascia, amministrativi e 191 di seconda fascia, tecnici. La dotazione organica del personale non dirigenziale sarà invece di 5.978 unità. Il Dpcm prevede, poi, che ogni due anni l'assetto organizzativo del Miur sia sottoposto a verifica per accertarne funzionalità ed efficienza. |