Dietrofront sui tagli ai professori IL GOVERNO fa dietrofront e gli insegnanti non dovranno restituire a botte da 150 euro al mese gli scatti percepiti nel 2013. La retromarcia rispetto a quanto emerso il giorno precedente è stata decisa ieri nel corso di una riunione precipitosamente convocata in mattinata a Palazzo Chigi tra ... di Stefano Grassi, Quotidiano.net 9.1.2014
ROMA È stato così risolto il pasticcio per il recupero degli scatti sulle buste paga degli insegnanti, nato da una norma del 2009 che dava al ministero dell’Istruzione la possibilità di evitare il blocco solo a condizione di trovare le risorse al proprio interno. Il recupero deciso dal Ministero dell’Economia alcuni giorni fa è scattato quasi in automatico quando il ministero dell’Istruzione non ha trovato le coperture.
Il tweet del ministro Carrozza che adesso invitava Saccomanni a
bloccare il recupero è così arrivato come un fulmine a ciel sereno,
vista la responsabilità del dicastero dell’Istruzione sulle
coperture e sulla gestione dell’intera operazione. Deciso di
soprassedere sul recupero immediato, spetterà ora proprio al
ministro Carrozza - ha scritto il Tesoro nella nota ufficiale -
reperire i fondi in altro modo. Un comunicato che tra le righe fa
trasparire l’irritazione per lo scaricabarile istituzionale. «Tra
Natale e Capodanno sono stati presi questi provvedimenti per inerzia
amministrativa», ha spiegato ieri Carrozza assumendosi le sue
responsabilità e assicurando che sarà fatta «un’analisi interna per
capire dove non si è compreso che prendere una decisione su 80mila
persone doveva prevedere una comunicazione ai ministri. Si farà
un’analisi di chi ha sbagliato e vedremo». CISL e Uil lanciano denunciano intanto un nuovo caso di prelievo forzoso che riguarderebbe il personale non docente Ata, circa 8mila persone, a cui è chiesto di restituire l’incentivo economico, stabilito con un accordo del 2011, una cifra che va dai 50 ai 150 euro. Ma il ministro, parlando in serata al Tg1 ha spiegato che «anche questa vicenda sarà risolta e il personale Ata può stare tranquillo». I sindacati intanto attendono una convocazione urgente dalla ministra Carrozza per sapere «come intende mettere fine a questo balletto indecente di responsabilità che si scarica sulle condizioni salariali e normative del personale della scuola». |