Aggiornamento docenti/1: da TuttoscuolaNews, n. 617 13.1.2014 Il Miur sembra avere deciso di spingere sul pedale della scuola digitale, pubblicando, con apprezzabile tempestività, l’elenco delle 40 istituzioni scolastiche o reti di scuole selezionate come poli formativi destinatari dei circa 600mila euro per interventi volti all’aumento delle competenze relative ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica. La formazione in servizio è lo strumento che consente, infatti, ai docenti di entrare da protagonisti nella nuova dimensione della scuola digitale. L’articolazione dei percorsi di formazione in servizio dei docenti, così come delineati nella circolare ministeriale n. 22/2013 appare suscettibile di buoni esiti, perché finalmente è prevista una integrazione-interazione dell’aggiornamento con la “ricerca”. Un’attenta riflessione dell’atto d’indirizzo mette, tuttavia, in evidenza alcune debolezze che rischiano di vanificare i buoni tentativi di avviare una sistematica formazione in servizio di docenti e dirigenti. Le più evidenti sono: la mancanza di quello stretto legame che dovrebbe essere assicurato tra le Scuole e le Università, tra chi opera e chi fa ricerca scientificamente, per fare uscire il “sistema scuola” dal progressivo impoverimento culturale favorito da una politica scolastica miope insieme al cieco garantismo che connota spesso l’azione sindacale; il silenzio sulle dovute verifiche degli esiti della formazione in servizio con una conseguente valutazione dei risultati (su standard nazionali) in termini di miglioramento dei livelli di preparazione e di efficacia dell’apprendimento degli alunni. Viene taciuta infine la necessità di quella “accountability” che deve accompagnare ogni percorso tracciato nel solco dell’autonomia prevista dal DPR275/99 e mai autenticamente approdata nelle scuole italiane. |