La mini riforma dell'arruolamento degli insegnanti

 di Corrado Zunino, Repubblica La scuola siamo noi 19.1.2014

Ecco il decreto ministeriale che riforma — parzialmente, molto parzialmente — l’accesso alla professione di insegnante, oggi affogato in diversi percorsi che a volte si accavallano, a volte si elidono (graduatorie a esaurimento, Tfa, Pas, i resti delle defunte Sis). Bene, dopo un lavoro di sei mesi del sottosegretario Marco Rossi Doria e una riunione decisiva venerdì scorso, il ministro Maria Chiara Carrozza ha reso pubblico un lavoro che ha inviato ai ministeri interessati (l’Economia, innanzitutto) e al Consiglio di Stato). Il lavoro (ora decreto) dice questo: il titolo abilitante — l’abilitazione a diventare insegnante che oggi si consegue in via preferenziale attraverso un tirocinio formativo attivato presso un’università (Tfa) — sarà valorizzato subito nelle graduatorie di istituto. Chi avrà ottenuto il Tfa, introdotti nel settembre 2010, potrà farlo valere nelle singole scuole per richiedere subito un posto per le supplenze brevi di terza fascia (fino a ieri la terza fascia riguardava i docenti non abilitati, ma in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento). Questo accadrà senza attendere l’aggiornamento triennale delle stesse graduatorie: dopo il Tfa, si potrà andare subito a insegnare (le supplenze brevi sono gli spezzatini di ore) e la patente ottenuta dal tirocinio costituirà via preferenziale per ottenere gli spezzatini che fanno punteggio per l’ingresso definitivo.

La seconda novità è che cambia l’accesso agli stessi Tfa. Dal prossimo ciclo di corsi — e il bando sarà reso pubblico entro febbraio — i singoli percorsi attivati nelle università italiane (e nelle istituzioni dell’Alta formazione artistica) confluiranno in un’unica graduatoria nazionale, questo per consentire il passaggio degli idonei in atenei e istituzioni dove c’è una maggiore disponibilità di posti.

La riformina entra anche sui contestati Pas, Percorsi abilitanti speciali introdotti dal ministro Profumo nel marzo 2013 per consentire a chi non aveva l’abilitazione ma da tre anni insegnava da precario nelle scuole di sanare la propria posizione rispetto all’arruolamento. Ecco, il decreto ministeriale ha deciso che anche l’anno scolastico 2012-2013 sarà valido per la maturazione dei tre anni di servizio necessari per poter essere ammessi ai Pas. Infine, la laurea continuerà ad essere titolo di studio valido per l’inserimento nelle graduatorie di istituto in terza fascia (ma i semplici laureati, abbiamo visto, ora saranno superati dai "t-e-ffini").

Il belligerante sindacato dell’Anief definisce il decreto ministeriale un contentino: "I dodicimila già abilitati con i Tfa avrebbero dovuto essere inseriti direttamente nelle graduatorie pre-ruolo. E così i settantamila sanati attraverso i Pas". La grande riforma dell’arruolamento viene rinviata alla grande consultazione presto online.