Carrozza: "Lancio referendum sul web Il ministro dell'Istruzione: "Vogliamo aprire un dibattito su dieci temi cardine, dalla valutazione degli istituti all'autonomia". "Dovremo affrontare la diffusione del digitale e investire fondi su laboratori, biblioteche e palestre di Corrado Zunino, la Repubblica scuola 5.1.2014
Nella pasticceria
Salza, Borgo Stretto di Pisa, praticamente casa sua, il ministro
Maria Chiara Carrozza spiega davanti a un tè caldo il 2014 della
scuola e dell'università italiane. Fuori piove. Come da tweet di
fine anno, inizia dalla Costituente della scuola.
"La Costituente
della scuola sarà la più grande domanda, e mi auguro la più grande
risposta, sulla scuola italiana contemporanea. Non parliamo di un
convegno né di stati generali, non sarà neppure una consultazione
tra addetti ai lavori. Vogliamo aprire un dibattito in tutto il
paese su questo bene primario che è la scuola. Cosa ne pensano, e
come la vorrebbero, presidi, insegnanti, studenti, genitori,
partiti, fondazioni, associazioni. Domande semplici su dieci temi.
Non si è mai fatto prima".
"Vorrei capire,
confesso che su alcuni temi non so come gli italiani la pensino. La
valutazione, per esempio. I genitori vogliono che le scuole
frequentate dai loro figli siano valutate secondo standard
internazionali? E con le scuole, gli insegnanti? O ritengono la
valutazione una violazione della privacy, un metodo poco
significativo? E l'autonomia scolastica è un bene, un'opportunità,
un disastro? Da ministro ho le mie idee, ma se non capisco quelle
del paese non posso elaborare l'ultima riforma della riforma della
riforma. Vorrei fare insieme agli italiani la grande e giusta
riforma della scuola italiana".
"Ci siamo messi al
lavoro subito dopo Natale, in queste ore stiamo scegliendo i dieci
temi cardine. Invieremo il questionario e chiunque, fino a maggio,
potrà intervenire: risposte sul sito del ministero che resteranno
anonime. A giugno renderemo pubblici i risultati, a settembre diremo
quali indicazioni il ministero ha recepito".
"Oggi la scuola
italiana è fortemente centralizzata, ma il funzionamento dei singoli
istituti dipende dai singoli presidi. Se sono capaci, le loro scuole
funzionano. È così, ma non saprei dire perché: le consultazioni mi
aiuteranno".
"Ho intenzione di
dirottare fondi europei sull'attività fisica. So quanto serve, da
studente sono stata una buona praticante: sci, tennis, basket".
"Sono molto
favorevole all'apertura prolungata, ma il punto è il solito: trovare
i soldi per garantirla. Si può pensare ad aperture senza costi con
affidamenti, per sport e cultura, a soggetti esterni".
"Profumo aveva
ragione, ma il lavoro non si è fatto. Dobbiamo riprenderlo in mano".
"Vogliamo
estenderli. Le autorizzazioni spettano alle Regioni ma penso che
l'anno prossimo nasceranno una quindicina di nuovi Its, soprattutto
in Toscana e Lombardia. Gli istituti tecnici e professionali,
superiori e no, riguardano il 40 per cento dei nostri studenti e
durante il semestre europeo a guida italiana l'istruzione
professionale sarà al centro del dibattito continentale".
"Sì e noi faremo un
investimento sulla storia dell'arte, anche qui attingendo a fondi
europei. I due semestri Ue, Grecia e poi Italia, rilanceranno la
cultura umanistica".
"La diffusione del
digitale e un investimento su laboratori, biblioteche, palestre".
"Sono i tagli del
governo Monti. Nel 2014 riporteremo a casa 191 milioni e cambieremo
il modo di distribuire le risorse. Finanziamento generale, premi e
assunzioni vanno fatti insieme, all'inizio dell'anno accademico".
"Io credo che non si
debba cancellarne neppure una: oggi laureiamo pochi giovani. Agli
atenei che hanno usato male i soldi, fanno poca ricerca e non
richiamano i professori migliori il ministero deve solo togliere
autonomia".
"Certo. Scienze
gastronomiche di Pollenzo è stato un successo e vedrei con favore
università tematiche destinate allo studio energetico e alla
biomedicina".
"Il prestito d'onore
non mi piace, in America ha creato un mare di guai. Preferirei
introdurre l'education bond, un prestito privato non vincolante: lo
studente lo restituirà solo se sarà in condizioni di farlo, senza
rischiare nulla". "Combatto per quello, anche se le pressioni nei miei confronti sono fortissime". |