Rinnovo del contratto scuola:
cosa bolle in pentola?

di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 13.1.2014

Il Ministro si dice interessata ad aprire al più presto il confronto con i sindacati in modo da arrivare al rinnovo del contratto scuola. Ma ancora non è chiaro dove si potranno trovare le risorse necessarie.


Che ci sia necessità del rinnovo contrattuale della scuola è cosa ben nota a tutti.

Lo richiedono i sindacati, che, dal canto loro, vorrebbero ripristinare alcune competenze tipiche della materia di contrattazione e vorrebbero fissare precise regole per la costituzione e l’utilizzo dei fondi d’Istituto.

Lo richiede pure il Miur, con le recentissime dichiarazioni del ministro Carrozza, che indica il rinnovo del contratto degli insegnanti una vera e propria priorità. Il responsabile del Miur si considera un ministro che sta dalla parte dei professori, tanto è vero che rivendica con orgoglio politico, di avere arrestato la macchina dei tagli e dei risparmi di spesa indirizzate nell’ambito l’istruzione.

Testimonianza dell’attenzione che il ministro dell’Istruzione dice di avere verso la categoria degli insegnanti è, secondo lo stesso ministro, scritto nero su bianco nel decreto “l’istruzione riparte”.

Il ministro Carrozza è molto orgogliosa di questo particolare decreto, che segna, a suo avviso, dopo anni di sacrifici e tagli alla cieca, una discontinuità con il passato.

Quali sono i punti positivi per i docenti in questo decreto in cui l’istruzione dovrebbe ripartire? Il primo punto positivo è quello dell’assunzione a tempo indeterminato di docenti di sostegno si parla di 27mila in tre anni. Nel decreto è stata prevista anche l’unificazione delle quattro aree scientifiche dei docenti di sostegno per il futuro reclutamento.

Inoltre nel decreto sono stati previsti 10 milioni di euro per il 2014 per la formazione del personale scolastico, soprattutto per rafforzare delle competenze digitali degli insegnanti, Altri 10 milioni di euro nel 2014 dovranno essere stanziati per l’accesso gratuito del personale docente di ruolo e con contratto a termine della scuola nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale. Bisogna anche dire che 10 milioni di euro l’anno per tutti i docenti corrispondono a meno di 14 euro a singolo docente.
Adesso il ministro Carrozza dopo avere chiuso l’anno 2013 con l’approvazione da parte del Parlamento del decreto “l’istruzione riparte”, vorrebbe continuare nel 2014 riuscendo a chiudere un accordo con i sindacati per il rinnovo contrattuale. Questa volontà, espressa dal responsabile del Miur, di mettere come priorità assoluta il rinnovo del contratto, ci spinge a porre delle domande.

Dove pensa il ministro di trovare le risorse finanziarie necessarie, per rinnovare un contratto che è scaduto da oltre 4 anni? Cosa metterà sul piatto della bilancia per invogliare i sindacati ad aprire un serio tavolo di confronto? In sostanza cosa bolle in pentola per quanto riguarda il rinnovo del contratto della scuola? Alla prima domanda il ministro ha dichiarato che al Miur stanno lavorando per trovare nuove risorse, visto che i risparmi di spesa previsti dall’art. 64 della legge 133/2008, non sono più sufficienti per garantire alcun meccanismo di avanzamento economico di carriera per i docenti.

Per quanto riguarda la seconda domanda, i sindacati vorrebbero sentirsi rispondere dal ministro Carrozza, che sul piatto della bilancia di un accordo di rinnovo contrattuale si potrebbe valutare di inserire la cancellazione di alcune norme della Brunetta.

É parere diffuso, in ambienti sindacali ma non solo, che se questi fossero i temi per aprire il tavolo del rinnovo del contratto, questo potrebbe arrivare ad una soluzione condivisa. Attendiamo di capire quali mosse farà il ministro dell’istruzione per rinnovare un contratto di cui c’è veramente bisogno.