Carrozza: scatti e assunzioni risolte.
Investiamo su abilitati. Puntiamo sulla Costituente

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 11.1.2014

Intervistato a "Che tempo che fa", il Ministro dell’istruzione ha tenuto a precisare che la soluzione della questione degli scatti di anzianità per gli insegnanti ''non ha a che fare con Renzi, anche se si è impegnato personalmente sul tema e sulla scuola e devo essergli grata''. Ha ribadito che la questione è risolta ''per tutti i lavoratori della scuola''. Sia docenti che personale Ata. La scuola privata? La vedo come una risorsa: dobbiamo trovare un equilibrio, ma la pubblica sarà sempre predominante. E poi tanto altro…
 

Scatti automatici al personale scolastico e assunzione della prima tranche dei docenti di sostegno sono due vicende risolte. Il decreto per l’immissione in ruolo dei prof specializzati, in particolare, è stato già firmato dal ministro Saccomanni. Lo ha detto il ministro dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", intervistata da Fabio Fazio.

Il Ministro ha tenuto a precisare che la soluzione della questione degli scatti di anzianità per gli insegnanti ''non ha a che fare con Renzi, anche se si è impegnato personalmente sul tema e sulla scuola e devo essergli grata''. Carrozza ha ribadito che la questione è risolta ''per tutti i lavoratori della scuola''. Sia docenti che personale Ata.

Parte dei fondi arriveranno dal fondo per le attività extrascolastiche perché lo prevedono ''accordi del passato''. ''Ma è un fondo - ha aggiunto - che va rimpinguato''.

Sugli tanti docenti precari che hanno acquisito l’abilitazione tramite il Tfa ordinario - che Fazio ha ricordato scavalcati in graduatoria dagli 11mila abilitati dal concorso fatto quando Profumo era ministro - Carrozza ha spiegato che “su loro si deve investire per il reclutamento del futuro: hanno acquisito un’abilitazione molto selettiva. E dare valore al titolo che hanno conseguito. Per questo, stiamo lavorando per inserirli nelle graduatorie degli istituti e per permettere loro di fare supplenze e lavorare gradualmente per il riconoscimento dell'abilitazione”.

Per quanto riguarda la scuola privata, Carrozza ha detto che “la vedo come una risorsa: dobbiamo trovare un equilibrio aprendo alla collaborazione pubblico-privato. Anche se l’istruzione pubblica dovrà sempre continuare ad avere un impegno predominante”.

Sulla didattica moderna, nell’era di internet, il Ministro ha ricordato che si è accorta che qualcosa di importante era cambiato quando "ho comprato un’enciclopedia ai miei figli, ma poi ha visto che non la usavano: l’insegnante di oggi è sempre più un mentore che guida gli studenti. E la scuola funziona bene quando lo studente apprende al meglio. È soprattutto una questione di metodo.

A proposito della possibilità di destinare l'8 per mille all'edilizia scolastica, come prevede una proposta della senatrice Pd Mariangela Bastico, Carrozza ha detto di conoscere il progetto: ''la vedrei bene'', sottolineando il lato positivo nel ''coinvolgimento per donare alla scuola''. Il Ministro è andata oltre dicendo di essere favorevole alle forme di defiscalizzazione che facilitino le donazioni, ''fermo restando'' che il settore pubblico deve pensare alla scuola.

Interpellato sulle riforme strutturali, il responsabile del Miur ha tenuto a dire che è ''un tema su cui riflettere. Festeggiamo i 50 anni dalla riforma della scuola media - ha specificato - noi dobbiamo essere in grado di pensare ad un cambiamento epocale della scuola'', resta poi da vedere se si tratterà di un cambiamento alle medie, alle superiori, o in che settore. ''Sarà una domanda - ha aggiunto - che faremo alla Costituente della scuola''. Questo governo avrà il tempo di farlo? ''Mi auguro di sì''.

A proposito del lascito che vorrebbe dare alla scuola italiana ha risposto ricordando che ''l'investimento sulla scuola è un'impresa sociale: spero che alle prossime elezioni politiche tutti i partiti si presentino con un programma che preveda il rilancio del settore, per ridargli dignità. E far diventare l’istruzione strumento di mobilità sociale ed economica del Paese”.