I libri fai da te sono buone
pratiche didattiche?
di Aldo Domenico Ficara, La
Tecnica della Scuola
14.1.2014
Da quando il 19 gennaio 2012 Apple
presentò all'Apple Education Event di New York l'applicazione
multimediale iBooks Author, è iniziata una nuova era del libro di
testo. Infatti, si tratta dell'avvio concreto di una nuova
rivoluzione, che coinvolge la produzione di libri digitali
interattivi utili per l'apprendimento scolastico e universitario
Questi libri
sono stati definiti Multi Touch Book e se ne fruisce con iPad
attraverso l'applicazione di lettura iBooks, dalla versione 2 in
poi. La rivoluzione consiste nel fatto che è possibile produrre,
pubblicare gratuitamente o mettere in vendita sullo Store di Apple
dei materiali didattici costruiti “in casa”. Nel sito web
Messaggero Veneto si parla di “libri di testo fai da te“ in
questi termini: “Gli insegnanti già da alcuni anni hanno seguito un
percorso didattico, e dopo aver verificato la bontà degli obiettivi
ottenuti, si sono resi disponibili per formulare i libri di testo
seguendo le direttive ministeriali, ma personalizzando il testo, che
è in pratica è una dispensa la cui copertina può essere a sua volta
personalizzata dagli alunni stessi. Il nostro fine è proporre un
testo il più possibile aderente ai metodi e ai contenuti proposti
dai docenti, tagliando le eventuali parti che non vengono
solitamente affrontate e potenziando quelle ritenute più
fondamentali. La nostra è una politica di economizzazione delle
risorse orientata soprattutto alle famiglie, che con questa
iniziativa hanno visto ridursi il budget da destinare all’acquisto
dei testi. Anche la scuola ne trae un vantaggio, riducendo la
necessità di produrre schede e fotocopie che integrino il contenuto
dei testi editoriali“. Gli editori di libri di testo criticano
queste nuove pratiche, infatti, sulle pagine del
Corriere della Sera si può leggere: “La validazione è un
processo a più fasi. I nostri libri ed ebook, prima di essere
pubblicati, sono letti da professori di scuola e universitari che
controllano gli aspetti scientifici (ci sono errori concettuali in
quello che l’autore ha scritto?) e didattici (spiega bene? ha
esercizi adatti a quel tipo di scuola?).
Poi sono letti da un
redattore esperto nella disciplina che
si mette dalla parte dello studente: qui non capisco, quindi va
rispiegato, e via dicendo". E poi c’è la realizzazione
professionale: "La grafica, i disegni, i video, le animazioni sono
prodotti professionali, non video girati con l’iPhone, ma da troupe
che controllano l’audio, la luce, il montaggio. I prodotti
digitali richiedono infrastrutture informatiche complesse, come la
classe virtuale con registro elettronico, e interfacce che guidino
l’utente ad avere un’esperienza efficace di apprendimento e a non
disperdersi“.