Registro elettronico: di R.P. La Tecnica della Scuola 19.1.2014 La diffusione del registro elettronico non pare procedere in modo lineare in tutte le scuole. Più delle altre ad essere in difficoltà sono le scuole primarie che dispongono di pochissime risorse. Ma restano i problemi di sempre, tra cui la mancata adozione del Piano nazionale per la digitalizzazione.
I motivi sono semplice ed erano anche facilmente prevedibili.
Per poter
utilizzare correttamente lo strumento è necessario che la scuola sia
dotata di una adeguata rete wireless oltre che di un certo numero di
pc portatili o di tablet. E così in molte istituzioni scolastiche accade che ci sono i tablet ma manca la connessione, oppure c’è la connessione ma non ci sono i soldi per acquistare computer o, ancora, la formazione dei docenti è stata fatta in modo approssimativo. Senza contare il fatto che in diversi casi i docenti sono di fatto costretti a fare il lavoro dalla propria abitazione. E questo rappresenta un vero e proprio rischio, perché se la propria connessione non è “protetta” nei modi dovuti qualunque danneggiamento provocato alla piattaforma del registro potrebbe essere addebitato al docente con ripercussioni da non sottovalutare sia sotto l’aspetto economico sia sotto il profilo penale e civile. Va infine detto che le scuole stanno operando in totale assenza dell’apposito regolamento ministeriale sul piano di digitalizzazione espressamente previsto dalla legge. Insomma, un po’ di cautela sarebbe necessaria a tutela degli operatori scolastici e degli studenti i cui dati personali e sensibili devono essere trattati in modo preciso e sicuro. |