No storia dell’arte a scuola? Nel 2020 la ‘Ragazza con l’orecchino di perla’ potrebbe trasformarsi in ‘La ragazza con la fascia azzurra in testa’. Queste, secondo Paolo Campana, autore della campagna di protesta, potrebbero essere le conseguenza dell’abolizione della Storia dell’arte. S.R. Skuola.net, 7.2.2014
Abolita la Storia dell’arte dalla didattica scolastica. Da un po’ di tempo sentiamo questo ritornello rimbalzare da un quotidiano all’altro, tanto da suscitare non poche proteste. Tra le tante, ce n’è una che da ieri sta facendo il giro dei social con diverse polemiche al seguito. È la protesta di Paolo Campana, creatore del blog “Bloggokin” che ha realizzato alcune immagini con lo scopo di far riflettere su quello che potrebbe essere il destino della conoscenza del nostro patrimonio artistico senza lo studio della Storia dell’arte a scuola. Skuola.net lo ha intervistato per voi. - In realtà vi diciamo subito che non c’è stata nessuna abolizione dell’insegnamento in questione, quanto piuttosto una sua riduzione delle ore attuata con la riforma Gelmini circa sei anni fa. Ma allora perché la protesta è arrivata solo ora? “La mia non è una protesta contro la riforma Gelmini – ci spiega Paolo Campana – quanto più contro la bocciatura di qualche giorno fa dell’emendamento all’articolo 5 del Disegno di legge presentato lo scorso settembre”. L’emendamento in questione, presentato dall’On. Costantino, chiedeva di riportare l’insegnamento della Storia dell’arte alla situazione ante Gelmini. Ma la commissione Bilancio non l’ha approvare fare per “problemi finanziari”. “È triste – continua Paolo – che un Paese come il nostro con un così grande patrimonio artistico e che vive di turismo, veda ridotte le ore di insegnamento di Storia dell’arte per problemi economici”. Da qui è arrivata la sua protesta che da ieri sta facendo il giro dei social: una serie di immagini di opere molto celebri a cui, però, è stato affibbiato un nome completamente diverso. Così “La ragazza con l’orecchino di perla” diventa “La ragazza con la fascia azzurra in testa”, “La dama con l’ermellino” cambia in “La sciura con il cane in braccio” e così via. Lo scopo? Far riflettere come potrebbe essere tra qualche anno la nostra situazione culturale senza lo studio della Storia dell’arte tra i banchi di scuola. - A chi lo accusa di aver usato dei toni un po’ troppo forti, Paolo risponde: “Sarà anche vero, ma vengo anche io da un Istituto artistico e ho preso la faccenda molto a cuore”. Infatti, la sua campagna ha suscitato non poche polemiche, prime fra tutte quella che in realtà l’insegnamento è ancora vivo nelle scuole. Ed è vero. Skuola.net ha dato uno sguardo ai piani di studio dei diversi licei ed ha notato che la Storia dell’Arte ha ancora diverse ore di insegnamento. “Si, certo – risponde ancora Paolo – ma questa materia al liceo artistico non ha lo stesso numero di ore delle altre di indirizzo. Prendiamo come esempio lo scientifico. Quante ore di matematica ci sono? 165 il primo anno e 132 i restanti quattro. Per il liceo artistico, invece, le ore di storia dell’arte sono solo 99 l’anno. Una bella differenza”.
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