Renzi a Treviso.
Una svolta per la scuola?

 Tuttoscuola, 26.2.2014

Non si può davvero dire che il nuovo Governo non dedichi una attenzione particolare alla situazione della scuola. Non solo perché il presidente del Consiglio ne ha parlato a lungo – e con parole non scontate – durante il discorso programmatico al Senato,e poi alla Camera, prima del voto di fiducia. Ma perché non può non assumere un significato tutto particolare il fatto che, alle parole, Matteo Renzi abbia fatto seguire anche un primo gesto concreto, certamente simbolico, ma poi nemmeno tanto: la visita questa mattina a Treviso a una scuola media di un quartiere periferico, accompagnato dal sindaco della città Giovanni Manildo. La prima di una serie, secondo le sue stesse parole.

Ma non solo. Sentir dire a un presidente del Consiglio che la scuola non è un problema ideologico, che la stabilità delle scuole è più importante della stabilità dei conti, che bisogna restituire prestigio sociale agli insegnanti, che si attenderanno pure le risposte degli amministratori locali, ma che - dal 15 giugno al 15 settembre - quando riprenderanno le scuole - “vogliamo che sia visibile, plastica, evidente l'opera di investimento che è stata fatta", beh…si può certamente e legittimamente pensare che sono le solite promesse, ma quantomeno bisogna riconoscere che c’è un linguaggio nuovo, un modo nuovo di avvicinare i problemi, una più chiara intenzione di porsi realmente dalla parte dei cittadini. Un gusto di rischiare, di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, di alimentare speranze – quello sollecitato dal presidente del Consiglio - che non si era da tempo percepito in modo così chiaro. Per questo vogliamo credere a Matteo Renzi quando dice, nell’aula della Camera, che "fuori da qui c'è gente che si aspetta da voi, anzi da noi tutti insieme, che la politica smetta di essere un fiume di parole vuoto e vano, vuole che questa Aula sia il luogo dal quale tentare di fare uno schiocco delle dita tutti insieme, come la Famiglia Adams". Per questo vogliamo chiedergli di non deludere le speranze che ha sollevato, per questo vogliamo incalzarlo nelle prossime settimane su quanto farà realmente a favore dell’Italia e in particolare della scuola. Per questo – perché magari gli possa essere d’aiuto - abbiamo anche pensato, per il numero di marzo di Tuttoscuola, di raccogliere le idee, le proposte, le sollecitazioni che gli arrivano da alcuni protagonisti del mondo della scuola. Non per ripercorrere vecchi e desueti rituali dei tempi passati, che certamente non rimpiangiamo. Ma per avere tutti le idee più chiare e perché tutti provino a indicare un percorso virtuoso.