Scatti anzianità: meglio pochi maledetti e subito? Scontro aperto
tra i sindacati Orizzonte scuola, 12.2.2014 di Eleonora Fortunato - Categorica la Flc Cgil: “Il fondo per il Miglioramento dell’offerta formativa (MOF) non si tocca, in pericolo l’autonomia scolastica. Il Parlamento è con noi”. Di tutt’altro avviso Cisl, Uil e Gilda: quei 200 milioni di euro non sono il ‘tesoretto’ dei presidi, devono tornare nelle tasche dei lavoratori, “i corsi di recupero non peggiorano né migliorano l’offerta formativa”. Per Anief toccare il MOF significa avallare l’idea che gli aumenti di stipendio non siano ormai più materia contrattuale. Insomma, sono arroventati più che mai i toni con cui in questi giorni i rappresentanti delle principali organizzazioni sindacali della scuola hanno commentato l’indugio con cui il ministro dell’Economia Saccomanni si sta occupando della faccenda scatti di anzianità. L’oggetto del contendere è il congruo gruzzolo di soldi tornati a via XX Settembre dalle scuole che, per esempio, non hanno attivato i corsi di recupero. Su questo ‘tesoretto’ - che secondo quanto ci ha detto il responsabile di Uil Scuola Massimo Di Menna ammonta a non meno di 200 milioni di euro - sono catalizzate, infatti, gran parte delle speranze delle centinaia di migliaia di lavoratori che aspettano il pagamento degli scatti di stipendio relativi al 2012 e 2013. Per Mimmo Pantaleo, Flc Cgil, non è nemmeno lontanamente pensabile stabilire un nesso tra le due cose: “Per il pagamento degli scatti 2012-13 bisogna che il Governo stanzi risorse aggiuntive. Non siamo disponibili a un accordo che intacchi ancora una volta i soldi destinati alle scuole per corsi di recupero o innovazione didattica: questo peggiorerebbe in modo drammatico l’offerta formativa dei nostri istituti e costringerebbe tantissimi lavoratori a lavorare gratis. Senza mezzi termini noi della Flc Cgil chiediamo un atto di indirizzo al Governo con cui si trovino risorse aggiuntive. La nostra posizione è ampiamente condivisa dal Parlamento. Bisogna essere chiari: se si tocca di nuovo il MOF salta completamente l’autonomia scolastica”. Marcello Pacifico, Presidente Anief, che questa volta è in sintonia con la Cgil, non perde l’occasione per rimproverare i sindacati rappresentativi di non battersi a sufficienza perché gli scatti, che sono materia contrattuale, tornino a dipendere dal rinnovo contrattuale e non da risorse che sono destinate a un altro scopo. “Fino al 2009 – precisa - i soldi per gli aumenti venivano decisi in Finanziaria. Adesso accettare che vengano presi dai fondi destinati agli istituti significa indebolire ulteriormente la contrattazione della scuola. E’ legittimo, per carità, voler accontentare i lavoratori mettendo subito qualcosa di più in busta paga, ma questa dinamica alla lunga si rivelerà molto controproducente”. Di tutt’altro avviso la Gilda: “Se quei soldi non saranno presto disponibili per rispondere alle legittime attese dei lavoratori e i tempi si allungheranno ancora – ci ha detto Fabrizio Reberschegg - andremo allo sciopero. Sappiamo che l’atto di indirizzo è già stato firmato dalla Carrozza, manca solo il sigillo del MEF. Su una cosa teniamo a essere chiari: questi 200 milioni non sono un ‘tesoretto’ dei presidi, non possono essere spesi per coprire i costi della figure di gestione, ma sono soldi dei lavoratori e a loro vanno restituiti sotto forma di scatti”. E ci ricorda che i compensi dei coordinatori di classe, dei collaboratori del preside e così via vanno da un minimo di 3000 a un massimo di 7000 euro lordi l’anno. Che non sono proprio spiccioletti. Il Dirigente Gilda è forte del sondaggio fatto lo scorso anno: “L’80% dei lavoratori si è dichiarato favorevole all’utilizzo di quei soldi per gli scatti, un dato che non lascia spazio ad interpretazioni: sanno benissimo che i corsi di recupero non migliorano né peggiorano l’offerta formativa di un istituto”. La loro soddisfazione economica invece sì, sottintende, e conclude: “Se ha a cuore i corsi di recupero e le figure di gestione il Governo intervenga con un fondo specifico. Spesso ci si dimentica anche che ormai i collaboratori del preside non sono più nemmeno eletti dai collegi, ma nominati”. Anche Di Menna, Uil, è preoccupato per questo ritardo del Governo, ma è molto bravo a sfumare e pensa che qualcosa, al netto della cifra che occorrerà per assicurare il pagamento degli scatti, possa restare anche al MOF |