Il reclutamento secondo Renzi:
Prima i precari e poi i concorsi

 Tuttoscuola, 21.2.2014

Prima azione: smaltire con la stabilizzazione l’elenco dei precari presenti nelle graduatorie a esaurimento (Gae). Seconda azione: creare delle lauree ad hoc per diventare insegnanti. Sembrano essere queste, in ordine rigorosamente cronologico, le linee della proposta del Pd di Matteo Renzi per cambiare il reclutamento dei docenti, a leggere l’articolo “Una laurea ad hoc per diventare prof” così il Pd di Renzi vuole cambiare la scuola, scritto oggi da Salvo Intravaia su Repubblica.

Il giornalista del quotidiano di piazza Indipendenza è infatti in grado di anticipare il documento su cui starebbe lavorando il responsabile Scuola e Welfare della segreteria del Pd, Davide Faraone, che prevede quattro punti fondamentali:

  1. Stabilizzazione del precariato storico (Gae), con precedenza (aumentata) rispetto a qualsiasi procedura concorsuale - “Per smaltire prima possibile il precariato storico – scrive Intravaia -, con l’accordo dei sindacati, nei primi anni la quota di assunzioni dalle liste dei precari sarà maggiore — si vorrebbe partire dal 75 per cento — per ridursi man mano che il popolo dei supplenti si assottiglierà. Di contro, le assunzioni secondo la nuova procedura concorsuale in cantiere dovrebbe prevedere una quota iniziale del 25 per cento che aumenterà fino ad arrivare al cento per cento nel 2018”.

  2. Accelerazione sui pensionamenti (anticipati?) dei professori, per facilitare il turnover degli insegnanti - “Per sbloccare il turn-over – si legge nell’articolo -, il nuovo governo in-tende modificare i paletti della legge Fornero, che non tengono conto della specificità del lavoro degli insegnanti, rendendo più facile l’uscita di maestri e prof dalla scuola. Ad agevolare il tutto, l’età dei docenti italiani, che con una media di 50 anni sono tra i più vecchi d’Europa. Nell’arco di una sola legislatura, i 185mila precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento dovrebbero trovare una cattedra fissa. Ci sono poi i 90mila che si abiliteranno con i Percorsi abilitanti speciali e gli 11mila che hanno ottenuto il lasciapassare per l’insegnamento attraverso i Tirocini formativi attivi, previsti dalla riforma Gelmini”.

  3. Contratti a tempo determinato di 3 anni per i precari che non potranno avere accesso alle graduatorie provinciali ad esaurimento (sostanzialmente gli abilitati recenti, ossia i frequentatori dei Tirocini formativi attivi – Tfa – e dei Percorsi abilitanti speciali – Pas)Una fetta di questi precari, “di serie B” perché non potranno avere accesso alle graduatorie provinciali ad esaurimento, potranno invece ottenere un contratto a tempo determinato di durata triennale. Una novità assoluta che ha l’obiettivo di garantire una maggiore continuità didattica all’interno delle scuole dopo il disastro della riforma degli ordinamenti messa a segno dalla coppia Tremonti/ Gelmini. Ma servirà anche a gestire le supplenze annuali e quelle di lunga durata e per rendere finalmente attuativo il cosiddetto organico dell’autonomia previsto dall’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. In questo modo,le scuole avranno a disposizione le risorse di personale per le supplenze e per rendere realmente flessibile il curriculum scolastico e adattarlo al Piano dell’offerta formativa”.

  4. Partecipazione ai concorsi futuri esclusivamente da parte dei soli docenti abilitati attraverso nuove facoltà universitarie create ad hoc per l’insegnamento – “Ai nuovi concorsi potranno partecipare soltanto gli abilitati che usciranno da facoltà create ad hoc per l’insegnamento e inseriti in albi territoriali a numero chiuso”.