UK, polemiche per il cambio
della guardia all’Ofsted

 TuttoscuolaNews, n. 620 3.2.2014

Sally Morgan (nome completo Baroness Sally Morgan of Huyton, classe 1959), dal 2011 a capo dell’Ofsted, il noto servizio ispettivo inglese, sarà sostituita a termine del suo mandato triennale, che scade nel prossimo autunno.

La notizia ha destato una certa sorpresa perché l’attuale ministro dell’istruzione inglese, Michael Gove, aveva in più occasioni manifestato considerazione e apprezzamento per il suo lavoro alla guida dell’ispettorato, e il rinnovo dell’incarico veniva dato per sicuro anche perché la nomina della Morgan era stata fatta nel marzo del 2011 dall’attuale governo conservatore, in carica dal maggio 2010.

L’interessata, che in passato era stata consigliera di Tony Blair ma ha sempre goduto di una ampia stima bipartisan, ha vivacemente protestato attribuendo la sua mancata conferma non tanto a una personale scelta del ministro Gove quanto a una diretta iniziativa del primo ministro David Cameron, intenzionato a suo giudizio a piazzare personaggi di sicura fede conservatrice nei posti chiave dei più importanti enti pubblici, come già avvenuto per l’Arts Council e la Charity Commission.

Un licenziamento ‘politico’, dunque, come sembra credere anche il vicepremier, il liberaldemocratico Nick Cregg, che avrebbe fatto pervenire il suo dissenso allo stesso Cameron per il tramite del Cabinet Secretary Jeremy Heywood (un civil servant, non un politico, che ha però compiti in parte corrispondenti, in Italia, a quelli del sottosegretario alla presidenza del Consiglio).

La questione della guida dell’Ofsted rischia insomma di aggiungersi alle altre che da qualche tempo stanno rendendo non facile il rapporto tra i conservatori di Cameron e i liberaldemocratici di Clegg, i due partiti coalizzatisi per formare il governo dopo le elezioni del 2010, nelle quali i conservatori non riuscirono ad ottenere da soli la maggioranza assoluta.

Per la cronaca i conservatori elessero nel 2010 306 deputati con il 36,1% dei voti, i liberaldemocratici 57 con il 23% dei voti e i laburisti 258 con il 28% dei voti.