Le nuove proposte della Fondazione Agnelli Marco Barone, xcolpevolex 23.2.2014 «La valutazione della scuola. A che cosa serve e perché è necessaria all’Italia» è pubblicato da Editori Laterza e sarà in libreria dal 20 febbraio ma è stato anticipato, da parte della Fondazione Agnelli, un riassunto delle questioni più significative che ben si armonizzano con l'idea della scuola renziana e che probabilmente verranno valutate dal nuovo Ministro dell'Istruzione di area scelta civica ma che guarda con interesse anche alla realtà politica Italia Futura che come è noto ha manifestato un triplice sì al concorso, alle prove Invalsi ed alla chiamata diretta .
Vi sarà una premessa ove si presenta la scuola come una realtà dalle
molte ombre e poche luci, ove si propone in sostanza la necessità di
avviare una campagna di informazione e formazione sulla necessità
della valutazione e di tutto ciò che vi è connesso, smentendo tutte
quelle preoccupazioni che avrebbero fermato od ostacolato l'iter
della stessa nella scuola pubblica italiana, in primis sulla libertà
d'insegnamento. Si pone in linea il tutto con le volontà politiche
della Gelmini prima e Profumo poi, vi è stata una sospensione con la
Carrozza ed una battaglia rilevante intorno all'Invalsi, che la
Fondazione Agnelli vorrebbe indipendente dal MIUR, ma che le ultime
manovre politiche, invece, lo hanno riavvicinato al MIUR e
probabilmente con questo nuovo ministro si assisterà ad un processo
di distacco dell'Invalsi dal ministero dell'istruzione. Veniamo ora
ai passi salienti del resoconto di questo nuovo rapporto. "Il modello di visita dell’Ofsted nel Regno Unito- ( che è il modello richiamato da Renzi nel suo programma sulla scuola per le primarie nel 2012)-è il più evoluto e collaudato, con una griglia di ispezione trasparente e condivisa”. Prove standardizzate e visite ispettive permettono “ di mettere in luce punti di forza e di debolezza di ciascuna scuola, diagnosticando l’esistenza di criticità e problemi. "Per entrare nella «black box» di una scuola e avviare azioni di miglioramento, serve una riflessione critica da parte dei docenti e DS della scuola stessa, che in questa fase diventano protagonisti del processo valutativo. Ma l’autovalutazione deve sempre fondarsi sulle informazioni comparabili offerte dalla valutazione «esterna»”. Si propongono manovre di riforma in tema di progressioni retributive e di carriera dei docenti che dovrebbero avvenire attraverso altre forme di valutazione (concorsi, giudizio dei DS). Insomma ci sono tutti gli elementi per capire cosa accadrà con questo nuovo governo nel settore della scuola, che non a caso è stata “affidata” ai “montiani” salvo una caduta repentina nei prossimi mesi e forse neanche tanto imprevista. |