I FRONTI APERTI
Scuole, le mail inviate al premier Renzi
Degrado, infiltrazioni, intonaci staccati. La
lista si allunga di Monica Zicchiero, Il Corriere del Veneto, 28.2.2014 VENEZIA - Il primo in Veneto ad usare la mail matteo@governo.it è stato il sindaco di Conegliano Floriano Zambon: «Caro Renzi, il suo provvedimento sulla scuola va corretto. Le spiego come», gli ha scritto ieri. L’idea del premier, esposta durante la visita a Treviso, di far segnalare a sindaci e presidenti di Provincia una scuola per ciascun comune, la più disastrata da mettere a posto urgentemente svincolando la spesa dal patto di stabilità, sulle prime ha galvanizzato molti. Da Verona, Treviso, Venezia, Vicenza, Belluno, hanno subito cominciato a lavorare per fare la cernita. Ma alla conta delle scuole, è venuto il dubbio: quale scegliere? Una sola? E le altre? Insomma: no a interventi spot. La Provincia di Treviso, per esempio. Il mese scorso, ai genitori che hanno affollato la sede staccata di via Riccati dell’Alberghiero Maffioli di Castelfranco per la giornata di colloqui con gli insegnati, è stato detto di non sostare sulle scale: rischiano di crollare sotto il peso eccessivo. Anche la loggia è impraticabile, non ci si può mettere piede neanche per le pulizie ordinarie ed è piena di piccioni morti e guano. Le finestre crollano a pezzi ma l’edificio, antico, è storico e vincolato, non si possono toccare. Al Liceo Giorgione, sempre a Castelfranco, mancano 40 aule e da dieci anni centinaia di studenti fanno lezione in prefabbricati, altri sono ospitati nelle scuole medie. Cosa segnalare a Renzi, Maffioli o Giorgione? Non si sceglie tra i figli, quindi il presidente della Provincia Leonardo Muraro, che mercoledì sedeva alla sinistra del presidente del Consiglio, segnalerà entrambi: «Sto preparando un elenco, un foglio excel che invierò via mail al premier, come lui stesso ha proposto - dice - Mi attendo risposte, specie per progetti pronti da cantierare: Giorgione, Maffioli e Maffioli sul Grappa». Ci vorranno una ventina di milioni di euro per creare succursali adeguate «ma se vogliamo mettere a posto tutte le scuole ne servono 35, di milioni», avverte il sindaco di Castelfranco Luciano Dussin, leghista come Muraro. A Belluno non ci sarà molto da scegliere: l’elementare Gabelli, la prima in Veneto a sperimentare il metodo Montessori, è chiusa da due anni. Un primo crollo di un soffitto nel 2009 aveva messo in allarme, nel 2011 il sindaco Jacopo Massaro l’ha sgomberata: servono 5 milioni di euro per rimetterla in sesto. Pochi dubbi anche alla materna statale di via Roma, a Lugagnano di Sona nel Veronese: pochi giorni fa una bambina è finita all’ospedale per il crollo di una parte dell’intonaco. E di intonaci friabili, acqua che piove dai tetti, crepe e solai da mettere a posto ce n’è molti anche nel centro storico di Padova.
L’anno scorso al Duca d’Aosta di via Del Santo un pezzo di soffitto
nel corridoio ha ceduto di schianto. «Le scuole in centro sono
bellissime e monumentali e sono quelle più problematiche: abbiamo
speso 55 milioni di euro per mettere in sicurezza medie e primarie -
spiega il vicesindaco reggente Ivo Rossi - Sono messe abbastanza
bene, ma se dovessi sceglierne una da sistemare, direi il
Conservatorio Pollini. Bellissimo, ma praticamente ci piove dentro».
Altrove, scegliere una sola scuola è difficile. «Anzi, impossibile:
ne abbiamo 72, nel 2009 erano tutte non a norma, abbiamo speso 65
milioni per adeguarne 37 e per le altre 35 ne servono altri 17 -
snocciola la presidente della Provincia di Venezia Francesca
Zaccariotto - Cosa scelgo? La scuola di Portogruaro che ha l’amianto
oppure il liceo Artistico di Venezia che le infiltrazioni? Dica
Renzi quanti soldi sblocca: a fare ci pensiamo noi». A Verona il
problema principale si chiama Maffei, lo storico liceo della città.
«Ha gli intonaci tutti staccati, orribile a vedersi - allarga le
braccia l’assessore provinciale Marco Luciani - La cosa assurda è
che abbiamo progetti, impegni di spesa, tutto pronto per metterlo a
norma. Stavamo per pubblicare il bando nel 2102 quando è arrivato il
decreto Monti che tagliava le spese. Ma visto che Renzi dice di
segnalare, noi segnaliamo: per Maffei e Giorgi abbiamo tutto
pronto», aggiunge Luciani. Insomma, scegliere tra uno spogliatoio
nuovo, la mensa insonorizzata o il nuovo ascensore non si può. Per
questo il sindaco Zambon ha proposto a Renzi: «Ci svincoli dal patto
10-20 euro per ogni abitante: io ne ho 36mila, con 720mila euro
l’anno rimetto a posto tutte le scuole». |