Proposta insensata di Enrico Maranzana, Fuoriregistro 22.2.2014
La Fondazione Agnelli ha
pubblicato il rapporto conclusivo della ricerca "La valutazione
della scuola". La speranza è che politici e ministeriali non si facciano ammaliare dai falsi profeti.
Si considerino tre
domande cui il resoconto della Fondazione Agnelli risponde: Il feedback è essenziale per il governo del sistema educativo: si sostanzia nel confronto tra obiettivi programmati e risultati attesi. [CFR in rete: Coraggio! Organizziamo le scuole]. Nei Piani dell'Offerta Formativa delle scuola i processi di retroazione non appaiono: dal paragrafo "valutazione" emerge lampante che l'unico, costante riferimento è il grado di adesione ai contenuti disciplinari.
La Fondazione Agnelli
bypassa questo problema considerando la scuola una scatola nera.
Un'impostazione analoga a quella che si genererebbe in un box di
formula uno in cui si valutano le prestazioni di un prototipo
prescindendo dalla professionalità del pilota. Le risposte fornite dalla Fondazione Agnelli non hanno colto la sostanza del problema. Affermano: la valutazione è "buona cosa e giusta", ad essa scuole e docenti devono conformarsi.
La questione è molto più
spinosa: lo spirito della legge e l'ordinaria gestione scolastica
sono separate da una profonda frattura.
Una definizione che,
proiettata sulla dispersione scolastica, la cui misura esprime
l'inefficacia del servizio scolastico, consente di rilevare il
momento in cui gli studenti manifestano l'insofferenza per lo studio
e per il conoscere. Una definizione che consente di comprendere l'origine del fallimento della scuola media che, banalmente, molti vorrebbero ristrutturare senza ricercare le cause della sua inefficacia [CFR in rete - Riformare la scuola media: perché?].
Una definizione che
circoscrive il campo dell'intervento necessario: la didattica va
ripensata, ri-finalizzata, coordinata [CFR in rete - Laboratorio
di matematica: Pitagora] Insegnanti: valutazione della loro formazione iniziale e dei risultati ottenuti con i loro studenti.
Le proposte presenti nel
rapporto sono il frutto di un incerto procedere, di un evidente
disorientamento: manca ogni attenzione alla finalità della scuola.
Si è sorvolato sul fatto che la promozione di capacità e di
competenze è il la meta del sistema educativo. Un traguardo che
implica la progettazione di percorsi unitari, coordinati,
convergenti, unici per tutte le discipline: l'insegnamento
rappresenta il momento esecutivo. Scuole (e dirigenti): valutazione della qualità degli istituti, attraverso il confronto nel tempo o con le altre scuole. Razionalità vorrebbe che la valutazione delle prestazioni di una scuola derivassero dalla misurazione dal grado di conseguimento degli obiettivi programmati. Un intervento molto più articolato di quello proposto dalla Fondazione, un intervento che garantirebbe la conformità della gestione delle scuole al sistema normativo [CFR in rete - Quale formazione per il dirigente scolastico?]. Esiste nel mondo contemporaneo un'organizzazione che non definisce i traguardi, che non formula strategie, che non monitorizza i processi |