Scuola, due miliardi per ristrutturare le aule Il piano al primo Consiglio dei ministri. "Adegueremo oltre 2mila istituti in deroga al patto di stabilità. Interventi necessari in 15mila strutture, un terzo del totale. di Corrado Zunino, la Repubblica scuola 26.2.2014 ROMA - Nel primo Consiglio dei ministri dell'era Renzi entrerà la scuola. Su indicazione del premier, in quella sede il ministro dell'Istruzione avvierà un vasto piano per l'edilizia scolastica. Non una novità in valore assoluto: una novità, tuttavia, per le cifre messe a servizio del grande cantiere e per il percorso ipotizzato per sbloccare subito i finanziamenti. L'investimento da due miliardi servirà a curare 2.300 scuole oggi fuori norma, pericolose, nella maggior parte dei casi senza certificazione anti-sismica. Secondo un "rapporto sicurezza" in mano al precedente governo sono 15 mila gli edifici pubblici per l'istruzione con "urgente necessità di rilevanti interventi", quasi un terzo dell'intero patrimonio scolastico. Lo stesso dossier spiega che per 10 mila istituti è stata ipotizzata la demolizione. L'arco di tempo previsto per la grande operazione è di due anni, fino alla primavera 2016. Renzi ha chiesto investimenti e progetti immediati per poter aprire cantieri già dal prossimo 15 giugno, a scuole appena chiuse, e riconsegnarne pronte alcune centinaia - meno compromesse - al rientro di studenti e insegnanti a metà settembre. Il piano prevede, non a caso, corsie privilegiate per l'approvazione dei progetti. "Deve essere subito evidente l'opera di intervento che abbiamo fatto, si deve vedere che lo Stato c'è", il presidente del Consiglio. Davide Faraone, il responsabile Pd della scuola, aggiunge: "Al Sud una scuola in ordine è anche un presidio contro le mafie".
Alla Camera, ieri, il premier aveva
detto: "L'edilizia scolastica è innanzitutto un problema di
stabilità della aule, ma un paese che non mette in cantiere una
gigantesca battaglia affinché la stabilità delle aule e degli
edifici scolastici sia più importante dei conti non è credibile". La
questione scuola è strettamente collegata alla ripresa economica:
"Una scuola, più di una prefettura e di una caserma, ha a che fare
con gli italiani, tutti", ha spiegato Renzi ai suoi. Otto milioni di
studenti creano un indotto di malcontento (le famiglie) larghissimo.
Sempre il premier, che oggi parlerà del "grande cantiere" con il
ministro Stefania Giannini nel loro viaggio a Treviso, ha fatto
pervenire agli ottomila sindaci d'Italia la richiesta di una
segnalazione puntuale dei problemi degli edifici sotto la loro
potestà (altri sono di responsabilità provinciale). Ad oggi non
esiste, nonostante 20 anni di rilevazioni e 12 milioni spesi,
un'anagrafe dell'edilizia scolastica. L'ultima cifra attendibile per
i costi di un risanamento globale, conteggiata dalla Protezione
civile di Guido Bertolaso, è di 13 miliardi di euro. |