Storia dell’Arte dimezzata nelle scuole

di P.A. La Tecnica della Scuola 6.2.2014

Con la bocciatura dell’emendamento presentato il 31 ottobre dal deputato Sel, Celeste Costantino, che chiedeva il ripristino della storia dell’arte nella scuola secondaria, si è aperto un fronte di preoccupazione per una materia base della nostra cultura nazionale.
 

Il motivo della bocciatura è sempre legato all’aumento di spesa che il Miur non potrebbe sopportare.

Come è noto, tutto ebbe inizio nel 2008, con l’avvento della ministra Mariastella Gelmini all’istruzione e con la sua riforma epocale della secondaria di secondo grado, attraverso la quale si abolì o si ridusse drasticamente l’insegnamento delle discipline artistiche, a partire dai licei artistici per continuare nei bienni del classico e del linguistico, oltre che negli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti tecnici e dei professionali.

E come è pure noto, sono partite delle petizioni e degli appelli alla ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, sottoscritti da personalità come Adriano La Regina, Salvatore Settis, Cesare de Seta, Rosi Fontana.

E nonostante il loro appello, accorato e motivato da una esigenza anche utilitaristica in funzione dell’occupazione nel mare dei siti artistici e archeologici e paesaggistici del nostro Paese, la ministra ha fatto orecchie da mercante, mentre Il giornale dell’arte scrive della nascita dell’associazione Artem Docere (Associazione nazionale Docenti Disegno e Storia dell’arte), che promette battaglia così come i duemila insegnanti precari della materia in questione.

Scrivono i docenti della disciplina, se per un verso la “Riforma Gelmini abbia portato – nei regolamenti attuativi – ad un incremento della storia dell’arte nel Liceo Classico Tradizionale (passando dalle precedenti 4 ore complessive del triennio: 1+1+2, alle attuali 6 ore: 2+2+2)”, un drastico ridimensionamento della “presenza della disciplina nei curricoli scolastici si è registrato invece nell’istruzione Professionale (da dove è sparita), in quella Tecnica (dove è stata ridotta, per esempio, nell’indirizzo turistico).”
“Più in generale, tutti gli indirizzi (Liceo Classico compreso) hanno perso ore di storia dell’arte a causa della eliminazione delle sperimentazioni che avevano permesso, in una notevolissima quantità di scuole
italiane, l’incremento del monte ore proprio in risposta ad una esigenza formativa espressa dall’utenza e sostenuta dai Collegi Docenti in regime di autonomia. Tanti Licei Classici, per esempio, avevano inserito la Storia dell’Arte nell’offerta formativa del Ginnasio. Con l’eliminazione delle sperimentazioni, tale incremento è stato annullato.

“La Storia dell’arte non è stata dunque eliminata”, mentre l’auspicio è che il dibattito “sulla presenza dell’educazione all’arte e al patrimonio nella scuola secondaria superiore possa riaprirsi”.