Nel 2015 più tasse per frequentare la scuola?

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 31.12.2014

Ne è convinto il Movimento 5 Stelle, contraddicendo quanto sostiene il Governo: aumentano i costi per gli italiani, per la scuola come per la casa, il lavoro, la sanità e altro, ma rimangono intatte le poltrone di moltissimi dirigenti e dipendenti di società partecipate ed enti inutili che costano allo Stato più di 12 miliardi l’anno.

Per il Governo il 2015 sarà un anno con meno tasse per i cittadini italiani. Di tutt’altro avviso è l’opposizione, in particolare il Movimento 5 Stelle, che l’ultimo giorno dell’anno attacca il presidente del Consiglio proprio su questo argomento. Sostenendo che oltre all’incremento delle tasse, non è cambiato nulla a livello di incarichi di potere.

"Renzi aumenta le tasse agli italiani, ma – scrivono i parlamentari del M5S sul blog di Beppe Grillo - tiene intatte le Poltrone. Ancora una volta solo slogan e promesse da parte del Governo. Mentre da un lato con la legge di stabilità Renzi ha aumentato le tasse per gli italiani (sulla casa, sul lavoro, sulla scuola, sulla sanità, ecc), dall'altra ha mantenuto intatte le poltrone di moltissimi dirigenti e dipendenti di società partecipate ed enti totalmente inutili che costano ai cittadini italiani circa 10 /12 miliardi di euro annui. Quasi quanto il reddito di cittadinanza proposto dal M5S".

Per capire chi ha ragione non bisognerà attendere molto: già nei primi mesi dell’anno, gli italiani capiranno se la vita nella Penisola è diventata più o meno cara. Anche dai costi che dovranno affrontare per mandare i figli a scuola.