Ajello: "Finanziamento INVALSI, emergenza superata
La presidente dell'Invalsi dopo il salvataggio Tuttoscuola, 20.12.2014 La legge di stabilità approvata al Senato ed ora all’esame della Camera prevede il finanziamento di 10 milioni di euro per l’INVALSI, indispensabile per lo svolgimento delle attività istituzionali, dalle Prove nazionali, alle indagini internazionali, ai compiti affidati all’Istituto per la valutazione delle scuole. I fondi, a valere sulla legge n. 296/2006, non verranno sottratti né al funzionamento delle scuole, né al pagamento delle supplenze brevi. Provengono infatti da risorse reperite dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca attraverso la legge sulla spending review (legge n. 135/2012). Si tratta quindi di risparmi accantonati a livello centrale, che non peseranno in alcun modo sulle scuole. Dichiara Anna Maria Ajello, Presidente dell’INVALSI: "La decisione di inserire all’interno del maxiemendamento il finanziamento che attendevamo ci permette di uscire dall’emergenza e di affrontare con serenità i prossimi mesi: potremo garantire continuità ai lavoratori e svolgere con cura i nostri compiti." "Il nostro appello è stato ascoltato dal Governo e ha trovato il supporto del Parlamento e questa è una buona notizia per il Sistema Nazionale di Valutazione e quindi per il nostro sistema educativo." – continua la Presidente Ajello – "Auspichiamo che in futuro si possa passare da una gestione emergenziale a politiche strutturali, dotate di continuità, nell’ambito della valutazione." Conclude Ajello: "Il nostro Istituto svolge i propri compiti con 90 dipendenti, di cui due terzi precari, e in assenza di finanziamenti ordinari adeguati. Occorre prevedere uno stanziamento annuale permanente, per consentirci di dare certezze alle nostre attività di ricerca e sperimentazione, proprio in un momento in cui ci vengono affidati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ulteriori compiti, e il completamento della pianta organica, in vista di una futura espansione, per stabilizzare i lavoratori precari da molti anni, che svolgono attività fondamentali per il funzionamento dell’Istituto.". |