Sciopero di compiti a casa Pasquale Almirante, La Sicilia 14.12.2014 Da un rapporto Ocse risulta che gli studenti italiani sono quelli più tartassati di compiti a casa dell'intero pianeta perché vi dedicano quasi 9 ore la settimana contro una media Ocse di 4,9 ore. I meno appesantiti sono i finlandesi e coreani che, nonostante studino a casa meno di tre ore a settimana, svettano nelle classifiche sulle competenze scolastiche. Questo dimostra, dicono gli esperti, che una maggiore mole di compiti a casa non coincide con una maggiore preparazione. Fra l'altro, troppo lavoro a casa, sottolinea l'Ocse, avvantaggia chi può contare sul sostegno della famiglia e chi dispone di ambienti domestici adeguati e tranquilli. Dunque, se da un lato i compiti costituiscono un aiuto ad imparare di più e meglio, dall'altro rischiano di rafforzare le disparità socio-economiche. Nasce anche da qui la provocazione di un preside che ha invitato studenti e genitori a una sorta di sciopero dei compiti delle vacanze, suggerendo il ricorso a misure di protezione del minore e autodifesa della famiglia, a partire dalla consegna ai docenti di una dichiarazione del diritto alla vacanza, sul tipo: "Con la presente informo che mio figlio non svolgerà i compiti assegnati per le vacanze, perché come tutti i lavoratori (e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante) ha diritto al riposo e allo svago, diritto inalienabile sancito dall'Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell'uomo". Infatti, per il dirigente i compiti per le vacanze sono un assurdo logico, ancora prima che pedagogico, giacché le vacanze sono tali, o dovrebbero esserlo, proprio perché liberano dagli affanni feriali. Gravissimo poi, dice il dirigente, sostenere che vengono assegnati per timore che si dimentichi tutto, perché vuol dire che gli apprendimenti avvenuti durante l'anno sono poco significativi. Inoltre, non è detto che i ragazzi li amministrino razionalmente: infatti i più astuti li esauriscono nei primi giorni, gli altri li rinviano quotidianamente, portandosi così l'assillo per l'intero periodo. A favore dello sciopero simbolico dei compiti per le vacanze, il coordinamento genitori democratici che invita i docenti a dare più letture e meno esercizi e poi aggiunge: «Se i ragazzi hanno bisogno di tanto studio individuale è un chiaro segno del fallimento di una scuola che non sa creare ambienti di apprendimento al suo interno ed è una scuola che di conseguenza diventa selettiva». |