Salvati Invalsi e Afam. Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 21.12.2014
La rete del maxi emendamento alla legge di stabilità pesca tutte le richieste della scuola: 10 milioni per l’Invalsi, sblocco del patto di stabilità per le ristrutturazioni degli istituti superiori, assunzione dei ricercatori e detrazioni fiscali per le lavoratrici. L’esame di stato non cambia Non è stato scalfito il miliardo che dovrà essere utilizzato dal governo per la stabilizzazione di 150 mila precari, per l’alternanza scuola lavoro, per la formazione di dirigenti e docenti. Inoltre sventata la chiusura dell’L’Invalsi alla quale vengono assegnati 10 milioni per l’assunzione dei precari, ma anche per salvare i test per la valutazione degli studenti e il sistema di autovalutazione, che rischiavano seriamente di saltare. Salvati pure i sei milioni per l’AFAM, l’alta formazione artistica e musicale. E in Stabilità restano fermi anche i 90 milioni in tre anni per l’Agenzia spaziale italiana e i 30 milioni per il prossimo triennio per l’istituto di Astrofisica. Le province, che gestiscono le scuole superiori, potranno essere esentate dai vincoli di spesa previsti dal patto di stabilità Ue, e quindi viene facilitata la manutenzione di 5.384 mila istituti superiori sparsi in tutta Italia che raccolgono 2,6 milioni di studenti e che soprattutto sventa una rivolta da parte degli enti locali, pronti a smobilizzare risorse per almeno 500 milioni anche senza il «consenso» dello Stato. . Stanziati 5 milioni per modificare la norma che dava spazio ai ricercatori più «precari» (tipo A) rispetto a quelli più «stabilizzati» (tipo B): ogni ateneo con i conti in ordine potrà assumere, per ogni professore ordinario, sia un ricercatore di tipo A che di tipo B, ma in particolare nei prossimi tre anni (dal 2015 al 2018) dovrà assumere almeno la metà di ricercatori di tipo B, cioè ricercatori il cui percorso professionale è incanalato verso la stabilizzazione. dentro e possono crescere». Per quest’anno gli esami di stato rimangono uguali a prima, ovvero con una commissione di membri per metà esterni e per metà interni: confermato il «passo indietro» della ministra Giannini Anche se nel maxiemendamento compare un articolo che parla di stabilire per decreto «i nuovi criteri per la definizione della composizione delle commissioni d’esame delle scuole secondarie di secondo grado», si tratta più di una norma –fortemente voluta da Forza Italia – per mettere in sicurezza le retribuzioni dei commissari che di una fessura per far rientrare l’ipotesi dei commissari tutti interni: un’ipotesi che probabilmente tornerà in campo, ma con altri modi e altri tempi, soprattutto visto che da essa dovevano derivare 140 milioni di risparmi messi sul piatto dal Miur nell’ottica della spending review richiesta dal governo a tutti i ministeri. |