Pensioni scuola e Quota 96,
cala il silenzio sulla vicenda:
tutto rimandato al 2015?

I lavoratori ATA e gli insegnanti Quota 96 rischiano di restare fuori dalla legge di stabilità, soluzione nel 2015?

di Iasac Ovasim, The Blasting News 16.12.2014

Restano in essere le richieste dei lavoratori Quota 96 della scuola, ma dal lato dei decisori non sembra che la volontà politica necessaria per arrivare ad una conclusione definitiva della vicenda sia stata ancora maturata. Sul piatto vi sono diverse migliaia di persone che a causa di una svista nella legge Fornero del 2011 sono rimaste improvvisamente intrappolate tra i banchi della scuola. Stiamo parlando di insegnanti e dipendenti pubblici ATA che avevano raggiunto l'idoneità al pensionamento con i requisiti della Quota 96, ovvero con 36 anni di contribuzione e 60 anni di età, oppure con 61 anni di età e 35 di versamenti Inps.

Quota 96, una vicenda che non trova soluzione ormai da tre anni

Purtroppo la questione dei quota 96 va avanti ormai da molto tempo, senza che si sia riusciti a trovare finalmente una soluzione strutturale. Dei circa 4000 insegnanti rimasti colpiti inizialmente da questa situazione, la metà ha trovato infine ilpensionamento grazie al raggiungimento dei nuovi requisiti, oppure tramite la legge 104. Sarebbero quindi appena 2000 le persone da salvaguardare, con delle coperture che secondo i comitati Q96 sono davvero esigue e facili da trovare. Ma il Governo Renzi negli scorsi mesi ha espresso la volontà di ricollocare i lavoratori rimasti ad altre attività scolastiche, nell'ambito della riforma chiamata#labuonascuola, calando un definitivo silenzio sulla vicenda. Pertanto le uniche possibilità di arrivare ad una soluzione passano ora dal Parlamento.

Legge di stabilità 2015 e nuovi emendamenti in Senato: si riaprono i giochi, ma le possibilità sembrano scarse

Il movimento 5 stelle si è mosso recentemente in favore dei Quota 96, a partire da un emendamento alla Camera dei deputati che si accompagnava ad un'altra proposta di SEL, ma entrambe sono state bocciate. Ora i due gruppi ci riprovano in Senato, ma le possibilità non sembrano essere molte. Anche perché il Governo aveva già espresso in passato la preoccupazione che altre categorie, in seguito ad un provvedimento di salvaguardia ad hoc, rivendicassero nuove sanatorie: una situazione che diverrebbe ingestibile per i conti del Governo. Resta invece più probabile che una salvaguardia possa arrivare con un provvedimento di flessibilizzazione dell'Inps strutturale, che però non potrà arrivare che a partire dal 2015.

e finora sono stati interrogati in merito alla vicenda.