Registro elettronico: un ulteriore peso Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 15.12.2014
Annunciato dall’ex ministro all’istruzione, Francesco Profumo, come una novità rivoluzionaria per snellire il lavoro dei docenti, il registro elettronico si sta invece dimostrando, secondo il nostro sondaggio online, come un ulteriore carico di lavoro. A sostenerlo 686 nostri lettori su un totale di oltre 1600
La maggioranza degli oltre 1600 lettori che ha risposto al nostro sondaggio afferma che, relativamente all’uso del mitico ed elogiato registro elettronico implementato per risparmiare carta e tempo, prima trascrive i dati da qualche altra parte e poi, magari a casa o durante le ore buca o gli intervalli, ri-trascrive sul supporto informatico.
Mancherebbero in pratica reti Wireless e Adsl veloci per consentire connessioni affidabili, sicure e attive (quando manca l’energia elettrica, che si fa?) mentre, ma non l’abbiamo testato, i registi elettronici sono spesso vulnerabili come le mura della omerica città di Troia.
Con ogni probabilità a subire le ingiurie dell’ulteriore carico di lavoro dei prof sarebbero le scuole poco attrezzate tecnologicamente, il 23,2%, dato che però non combacia con quel 42% che in ogni caso perde troppo tempo tra la brutta copia, dove registra le attività giornaliere, e la bella copia del registro informatico. |