Faraone: nessuna modifica
quest’anno all’esame di maturità
di Pierangelo Soldavini,
Il Sole 24 Ore
19.12.2014
L’esame di maturità rimarrà per quest’anno così com’è adesso, con commissioni miste e professori esterni, senza una quarta prova di valutazione Invalsi. Anche se formalmente l’ultima parola sulla questione la potrebbe avere la legge di stabilità, a garantire che almeno per il momento nulla cambierà è Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione.
Nessuna modifica su maturità e test di medicina
«La messa in discussione del metodo per l’esame di maturità è un elemento che crea confusione per professori e studenti, quindi è meglio sgombrare il campo da incertezze chiarendo che tutto rimarrà esattamente come l’anno scorso», ha precisato a Milano nel corso di un incontro con gli studenti del liceo scientifico Vittorio Veneto. Lo stesso vale anche per i test di ammissione a Medicina, sui quali «sono state fatte dichiarazioni inopportune e troppo anticipate, quando la situazione non era ancora definita», ha proseguito sottolineando come i ricorsi abbiano messo in discussione il sistema stesso di selezione: ora si pensa a «una modalità più oggettiva possibile con test legati presumibilmente a corsi specifici di singola università e non generici, tenendo forse anche conto del voto di diploma». Anche in questo caso, però, per quest’anno non ci sarà alcuna modifica.
Per quanto riguarda l’anno successivo la maturità sarà regolata dal decreto di riforma che concluderà il percorso di riforma della “Buona scuola” e che sarà presentato «a fine gennaio o inizio febbraio», dal momento che bisogna tenere conto del calendario del Parlamento, ingolfato di appuntamenti, tra cui anche la probabile elezione del capo dello Stato: «Non sarà comunque un decreto omnibus, ci saranno altri strumenti operativi per singoli temi come l’edilizia scolastica». In ogni caso il decreto contemplerà tempistiche e modalità per l’assunzione dei 150mila precari promessa dal Governo Renzi e proprio per permettere l’inserimento in ruolo a partire da settembre la presentazione non potrà slittare oltre la prima metà di febbraio.
Il confronto con gli studenti
Il tema degli esami di maturità è stato uno di quelli cui il sottosegretario Faraone si è trovato a dover affrontare nell’ambito del suo intervento all’assemblea degli studenti del liceo milanese nell'ambito della discussione innescata dal ministero sulle linee guida della riforma della “Buona scuola”: «Abbiamo scelto di ascoltare tutti gli attori coinvolti per costruire il cambiamento sulla base di idee condivise, perché il tema della scuola riguarda la società nel suo complesso», ha affermato all’inizio Faraone, rivendicando il merito del Governo di aver portato il tema dell’istruzione e della scuola tra le emergenze del Paese.
Ma si è trovato ben presto a dover affrontare gli interventi incalzanti di studenti e insegnanti, incentrati in primo luogo sul nodo della valutazione e dell’incentivazione, che inizialmente prevedeva l’abbandono del sistema degli scatti d’anzianità: «In realtà abbiamo visto che non può essere completamente ignorato il criterio dell’anzianità, finora l’unico esistente, conciliandolo però con un meccanismo premiale per processi e metodi innovativi presenti nelle scuole italiane». Resta, però, ancora tutto da sciogliere il nodo dei soggetti e dei criteri di questo processo: e su questo studenti e docenti insieme sono preoccupati.
Così come un altro tema che riemerge continuamente è quello dell'intervento dei privati nel mondo scuola: «È una questione da affrontare lasciando da parte le ideologie, così come è successo per l'articolo 18 e la riforma del mercato del lavoro. Vogliamo dare sostanza all’autonomia scolastica che è stata istituita ma mai realizzata: a ogni comunità va fornita la possibilità di organizzarsi e di fare le scelte sulla base delle propri esigenze e dei percorsi scelti», ha affermato Faraone.