Merito, cercasi nuova ricetta Lo dice la responsabile scuola Pd, Puglisi. Assunzioni? L'obiettivo è l'organico funzionale. Anche l'esperienza sarà utile per far crescere lo stipendio di Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 23.12.2014
Il cantiere è più aperto che mai. L'obiettivo è ormai chiaro, smontare gli aumenti di merito previsti dalla Buona scuola per fare posto a un nuovo sistema che coniughi nella busta paga bravura e anzianità di servizio. Come farlo, però, al momento non è ancora chiaro. «La fase di ascolto non è finita, puntiamo a una grande riforma che parte dal basso», puntualizza Francesca Puglisi, senatrice, responsabile scuola del Pd. Che però non ci sta che si dica che il partito democratico ha fatto retromarcia sul merito: «Non capisco come facciano a dirlo dalle parti di Forza Italia, il merito dei docenti resta centrale nel progetto e sarà valorizzato».
Risposta. La consultazione sulla Buona scuola conferma che va riconosciuto il merito dei docenti. Questo va coniugato però con l'anzianità di servizio. Del resto, in tutti i paesi europei l'esperienza è un valore, il problema è che in Italia ad oggi è l'unico elemento di progressione. Non sarà più così, coerentemente con quanto affermato nella Buona scuola. Dov'è la retromarcia?
R. La Buona scuola è una proposta avanzata al paese per una discussione ampia e vera. Come è poi stato. Una proposta aperta a tutti i suggerimenti utili a migliorarla. Ora vanno tratte le conclusioni. Noi cambieremo il sistema di avanzamento stipendiale con un mix tra anzianità e merito, che potrà essere diversamente declinato, perché nella scuola c'è chi lavora bene in classe, aiuta i ragazzi nel loro percorso di crescita, e va premiato, e chi svolge per esempio il ruolo di coordinatore dei docenti, e anche questo maggiore impegno va premiato. Insomma, va dato valore al diverso impegno offerto dagli insegnanti nella scuola riconoscendone le differenti professionalità.
R. Che l'esperienza fosse azzerata, ma anche che i docenti migliori per continuare ad avere gli aumenti dovessero spostarsi nelle scuole dove i rendimenti sono più bassi. Va certamente promossa invece l'impostazione di base che il merito è un valore e che va riconosciuto, così come il portfolio dei crediti dei docenti che è un elemento di grande chiarezza ed utilità. E anche l'obbligatorietà della formazione in servizio, un elemento centrale anche per rendere più oggettiva la valutazione.
R. Non siamo ancora a questo dettaglio, la fase di ascolto ed elaborazione non è finita.
R. Alcune frange dell'opposizione ci hanno accusato di voler assumere i 148 mila precari perché era in arrivo la sentenza della Corte europea di condanna, la sentenza è arrivata e dice che dobbiamo assumere coloro che hanno lavorato su posti vacanti e disponibili per più di tre anni, e sono solo 13 mila i docenti che sarebbero interessati. La priorità, alla luce della sentenza, è che nel piano di assunzione loro ci siano. L'obiettivo finale resta inalterato, un grande piano di stabilizzazione del precariato che assicuri alla scuola un organico funzionale, che supera la differenza dannosa tra fatto e diritto, e che rende pienamente attuativa quella grande riforma del centrosinitra che è l'autonomia scolastica. R. Credo proprio di sì. |