La maledizione del Faraone e la cattiva scuola

Lucio FicaraLa Tecnica della Scuola 6.12.2014

Con il termine maledizione del Faraone si vuole evidenziare una tetra profezia che colpirebbe senza pietà, facendogli del male, chiunque osi profanare la tomba del Faraone.

La leggenda della maledizione del Faraone, vorrebbe che, chi si occupa di esplorare e ricercare le tombe dei Faraoni, paghi con la  morte,  l’avere profanato tale tomba e disturbato il sonno eterno del Faraone. In buona sostanza chi disturba il Faraone, delegato di Osiride, il Dio egizio dei morti, sarà maledetto e morirà.

Ma si tratta solo di una leggenda, di una profezia inquietante che intimorisce i superstiziosi e chi crede alle punizioni divine. Suggestioni che colpiscono profondamente, anche in un’era così lontana dall’antico Egitto, la mente di chi pensa che il mondo sia regolato da rigidi stereotipi. Un mondo dove esiste tutto e il contrario di tutto, il sacro e il profano, il bello e il brutto, la luce e lo scuro, il buono e il cattivo, ma anche un mondo vissuto con la suggestione e la paura di fare liberamente quello che si vuole e di esprimere liberamente quello che si pensa, un mondo in cui l’essere umano è suggestionato da certi stereotipi qualunquistici e impaurito dall’imporre il proprio individualismo.

Eppure sono in tanti a credere alle maledizioni, alle profezie, e ad essere suggestionati dai miti e dalle parole del potere politico, accettando così, silenziosamente e supinamente, leggi cattive e negative, che di buono, hanno solo il nome e la parvenza.

Oggi spunta un “Faraone moderno” a prendere in mano la gestione del Miur, oscurando, tra l’altro, il primo inquilino di viale Trastevere,  e questo Faraone vorrebbe suggestionarci  facendo passare per buono, ciò che è cattivo, e per cattivo ciò che è buono. In un’Italia eticamente capovolta, dove nessuno contrasta realmente e veramente, con leggi buone e condivise, la corruzione dilagante, l’evasione fiscale straripante, le ingiustizie sociali crescenti, non bisogna essere succubi e timorosi della sindrome della maledizione del Faraone, e quindi bisogna avere il coraggio di dire la verità e di denunciare la pochezza di questa politica inconcludente.

Il Faraone, messaggero di Renzi, pensa di potere approvare in tempi brevi una legge che si chiama “La Buona Scuola”, ma deve sapere che la maggioranza degli italiani intellettualmente capaci, per nulla intimoriti all’idea di profanare il pessimo documento governativo sulla scuola,  pensa che il “Governo” sulla scuola si debba fermare e fare una profonda autocritica.

Il problema in Italia non è certamente la scuola, e non serve una cattiva legge sulla scuola, che colpisca gli stipendi degli insegnanti ed aumenti i loro carichi di lavoro, una pessima legge, che distrugga la libertà d’insegnamento e che renda gli insegnanti sempre più asserviti e succubi di una dirigenza sempre più potente, ma invece serve ben altro. Forse in Italia servirebbero altre “leggi punitive”, capaci di arginare quei fenomeni di putridume corruttivo che per esempio, in queste ore, stanno colpendo il Campidoglio e i salotti buoni romani, compresi quelli dove si siedono politici vicini all’attuale governo.

Va a finire che, se non si colgono queste semplici direttive etiche, che con chiarezza e trasparenza dovrebbero indirizzare l’azione politica su cosa è giusto e cosa è sbagliato fare, la maledizione del Farone colpirà a morte proprio il Governo Renzi e la sua proposta di “Cattiva Scuola”.